La decisione è stata adottata dal tribunale del Riesame che ha, dunque, accolto il ricorso presentato dal legale del professionista romano. Secondo i giudici non c’e’ più il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. L’inchiesta conta in totale 12 indagati tra cui l’ex presidente della Provincia di Pescara, Luciano D’Alfonso, e gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto.
Nel frattempo, su disposizione del pm del tribunale di Pescara, Gennaro Varone, è stata effettuata una perquisizione a Roma, in una società del figlio di Carlo Strassil. Gli inquirenti hanno sequestrato diversi documenti che riguardano la realizzazione della strada Mare Monti e non solo. Intanto il pm Varone ha fatto ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del riesame che oggi ha scarcerato Strassil, accusato di corruzione.