“Nell’attesa di completare l’intervento – dice la Del Trecco – l’Ufficio anagrafe del Comune preannuncia una politica di repressione netta: bloccherà eventuali cambi di residenze tra assegnatari di alloggi o anche modifiche dello Stato civile dei titolari degli appartamenti”.
Nel concreto, in ogni appartamento si recheranno due dipendenti del Comune dell’Ufficio Politica della Casa, ben riconoscibili grazie al tesserino personale, accompagnati da un agente della Polizia municipale, per censire quante persone abitano effettivamente all’interno di ciascun alloggio, se in modo regolare e anche il grado di parentela tra tutti gli occupanti, prendendo nota di eventuali disertori.
“Tale opera di controllo ci consentirà innanzitutto di verificare la regolarità dei contratti in essere, la corrispondenza tra nucleo e reddito familiare e prezzo d’affitto applicato, prendendo nota di eventuali variazioni rispetto alla banca dati comunale, e soprattutto ci permetterà di accertare l’eventuale decesso di assegnatari più anziani, decessi che spesso non vengono prontamente comunicati al Comune dai relativi familiari, talvolta anche per evitare la riconsegna delle chiavi e dell’appartamento stesso. Alloggi che dunque restano vuoti anche per anni o, peggio, vengono occupati abusivamente, senza che il Comune o l’Ater abbiano modo di accorgersene”, ha concluso l’assessore.
L’operazione alloggi popolari, pare aver spaventato anche oltre una decina di abusivi, che in questi giorni hanno spontaneamente riconsegnato l’alloggio per evitare lo sgombero all’alba con le Forze dell’Ordine.
Sarà così semplice riportare all’ordine un territorio da anni terra di nessuno?
Monica Coletti