Lo si è appreso a margine dell’udienza preliminare in corso a Pescara. In sostanza si ritiene che il giudice Bortone “quale presidente del Tribunale del riesame – ha detto Carli – nel respingere una istanza di revoca di misure cautelari reali non personali, sia entrato parzialmente nel merito della questione oggi dibattuta”. Nell’udienza precedente anche gli avvocati di Marco Picciotti avevano sollevato una questione di incompatibilità invitando il giudice ad astenersi. Invito respinto dal gup. Nel corso dell’udienza di oggi la difesa ha sollevato eccezioni sull’ammissibilità della costituzione di parte civile della Fira sostenendo che si tratta di un ente strumentale della Regione e che si e’ costituita nei confronti di tutti gli imputati senza scindere le posizioni. Per la difesa non è la Fira parte offesa ma lo è la Regione. Inoltre e’ stata anche sollevata una eccezione sulla competenza territoriale legata ai reati associativi contestati. La vicenda conta 103 imputati (persone fisiche e giuridiche), coinvolti, a vario titolo. Tra le persone che finirono in manette (oltre a Giancarlo Masciarelli): Paolo De Michele, l’imprenditore di Altino, Marco Picciotti, Silvio Cirone, Carolina D’Antuono, Giovanni Cirulli, Ivan Marinelli, Pietro D’Arcangelo, Barbara Picciotti, Vincenzo Trozzi, Domenico Grossi. Tra gli imputati anche il titolare della clinica privata Villa Pini di Chieti, Vincenzo Maria Angelini, l’ex assessore regionale alla sanità, Vito Domenici, Barbara Tempesta, l’imprenditore televisivo, Vincenzo Lanetta. Le accuse vanno dall’associazione per delinquere finalizzata alla truffa, al falso e alla malversazione ai danni dello Stato. La procura ipotizza una truffa da 16 milioni di euro alla Regione. L’udienza e’ stata sospesa e riprenderà nel pomeriggio.