Pescara, una piazza alla memoria di Valerio Cirillo

Pescara. Si svolgerà sabato 30 maggio, alle ore 11:30, la cerimonia d’intitolazione della piazzetta antistante il Palazzo dell’Inps a Valerio Cirillo, consigliere comunale eletto nel Psdi poi passato alla Dc, che si suicidò il 12 aprile del 1993, gettandosi dal sesto piano della propria abitazione.

Raggiunto da un avviso di garanzia nell’ambito di un’inchiesta su presunte irregolarità del sistema informatico della Usl di Pescara, che aveva portato all’arresto di gran parte dei membri dell’azienda, Cirillo fu poi prosciolto. Su un biglietto lasciato ai suoi familiari, prima di togliersi la vita Cirillo scrisse “Sono innocente, non sono un corrotto” e ancora, chiedeva “la riforma del sistema politico”.

Particolarmente difficili i primi anni ’90: era il periodo in cui s’iniziava ad aprire quel vaso di Pandora chiamato Tangentopoli, che coinvolse in prima linea gli esponenti di spicco del Psdi e della Dc, a cominciare da Bettino Craxi, Giulio Andreotti, Arnaldo Forlani; la maxi inchiesta Tangentopoli (o ‘Mani Pulite’) iniziò a seguito di un avviso di garanzia nei confronti di Andreotti e Forlani, per violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti, estendendosi ai componenti dei due citati partiti, nonché ai più facoltosi imprenditori italiani: sono molti i suicidi riportati dalla cronaca nera, tra il 1992 e il 1993.

“Rimane indiscutibile l’esigenza civile della nostra comunità di mantenere vivo un pensiero collettivo a proposito dei fatti che hanno segnato lo spirito pubblico di quegli anni lontani passati e che, se non sottoposti ad adeguata razionalizzazione, rischiano di non rimanere nella memoria collettiva” ha affermati il sindaco, Marco Alessandrini, che ha proseguito “Riteniamo doveroso restituire a Valterio Cirillo qualcosa in nome di quanto ha sofferto per quello che gli capitava, lo facciamo in nome dell’impegno, la professionalità, la sensibilità e la sapienza che ha messo a disposizione dei cittadini pescaresi, intitolandogli questa piazza e rendendo capiente questo gesto, per ricomprenderci tutti quanti si sono trovati schiacciati in condizioni analoghe”.

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