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Pescara, il Comune cancella il registro coppie di fatto

Pescara. Il Comune cancella il registro delle coppie di fatto. La commissione affari generali, infatti, ha esaminato e approvato il documento presentato dai consiglieri Lorenzo Sospiri (Pdl) e Massimiliano Pignoli (Lista Teodoro), che prevede la soppressione del registro delle coppie di fatto, operazione questa che sarà perfezionato in una delle prossime sedute del consiglio comunale di Pescara.

Il regolamento che istituiva la regolamentazione delle coppie di fatto era stato varato, nel 2008, a ridosso delle elezioni amministrative. “ Le motivazioni che favorirono l’approvazione del documento”, sottolinea Marco Mambella, presidente delle commissione affari generali, “ erano solo di natura politica, visto che qualche settimana più tardi, in città, ci sarebbe stato il rinnovo del consiglio comunale e il passato governo di centrosinistra ha sentito la necessità di garantirsi l’alleanza con Rifondazione comunista, che aveva inserito il registro delle coppie di fatto tra le priorità del proprio programma elettorale”. All’epoca, come ha ricordato Mambella, su 40 consiglieri comunali, appena 14 rimasero in aula e solo 10 approvarono il regolamento, che di fatto non è mai stato istituito. “ Se dopo due anni il registro ancora non è stato istituito”, aggiunge il consigliere comunale Massimiliano Pignoli, “ significa che non ha ragione di esistere”. “Purtroppo “, aggiunge il consigliere Augusto Di Luzio (Pdl),  “non possiamo sottacere che quel registro puntava essenzialmente a costruire uno strumento base per il riconoscimento dei matrimoni tra omosessuali, consentendo loro di beneficiare degli stessi diritti riconosciuti a coppie etero uomo-donna attraverso le unioni civili, con conseguenze anche pesanti dal punto di vista morale, una possibilità che il centro-sinistra tenta di far passare in secondo piano parlando dei vantaggi impliciti per le coppie etero che, per scelta, decidono di convivere rifiutando sia il matrimonio religioso che quello civile. Un tentativo maldestro sin troppo evidente”.