Pescasseroli, la terra trema nella notte: sei scosse, il respiro silenzioso dell’Appennino mette paura: nessun danno registrato
Un sonno inquieto, interrotto da un brivido sottile che ha percorso la terra e il sangue nelle vene degli abitanti di Pescasseroli. Nella notte, nel cuore dell’Aquilano, la natura ha lanciato ancora una volta il suo monito silenzioso.
Sei scosse di terremoto, un sussulto continuo, seppur di bassa intensità, che ha tenuto con il fiato sospeso gli abitanti. Un’eco profonda dell’Appennino che si risveglia e che in molti casi ha svegliato gli abitanti della zona.
La prima scossa, un presagio, è stata ravvisata all’1:51. Da quel momento, un’onda sismica ha attraversato il territorio, fino all’ultima vibrazione, registrata alle 3:36. L’intensità, compresa tra i 2 e i 2.9 gradi di magnitudo, non ha generato panico, ma ha acceso l’allerta, un promemoria costante della forza potenzialmente devastante della Terra.
La prima, quella più significativa per la sua profondità, è stata registrata a ben 17 chilometri sotto la superficie, un respiro profondo direttamente dalle viscere del nostro pianeta.
Un’altra scossa è stata registrata nella giornata precedente
E come se non bastasse, il sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha svelato un’altra lieve scossa, registrata nella giornata precedente, alle 13:25, questa volta nel territorio di Pescocostanzo, sempre nell’Aquilano.
Un altro segnale, un’altra conferma di un’attività sismica costante, quasi un battito cardiaco del nostro pianeta che ricorda anche ai più “distratti” la sua presenza e la sua capacità, qualora lo volesse, di scuotere ogni cosa.
In questo caso non c’è stato alcun danno, nessuna conseguenza visibile, ma la vigilanza resta alta. Questi piccoli sussulti, infatti, sono un monito perenne in una terra che porta ancora i segni di ferite profonde.
Sciame M2+ su Pescasseroli (AQ)
dalle prime ore del 30 Maggio 2025 pic.twitter.com/a5iTmOqaTS— Angheran (@angheran70) May 30, 2025
La gente di Pescasseroli, abituata a convivere con la maestosità e la potenza della montagna, sa che ogni vibrazione, anche la più lieve, è un invito alla cautela, al rispetto di una natura che non perdona disattenzioni.
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Ad ogni modo, la notte è passata, la luce è tornata. Il ricordo di quelle sei scosse, tuttavia, rimane un presagio silenzioso di una terra viva, e sempre in movimento. Un pianeta che dovremmo rispettare. Sempre e comunque.
