Questi, in sintesi, i vantaggi introdotti nel reparto di neurochirurgia dell’ospedale di L’Aquila con l’uso di un navigatore di ultima generazione, utilizzato per la prima volta il 30 gennaio scorso giorno in un intervento di particolare delicatezza e complessità: l’asportazione di un voluminoso neurinoma (tumore benigno della guaina) dell’ottavo nervo cranico in una paziente di 70 anni. In sostanza la nuova apparecchiatura, che rientra nella strategia varata dalla Asl per migliorare sempre più le performance tramite l’adozione di nuove tecnologie, consente di conoscere con grande precisione la localizzazione della parte anatomica e della lesione da operare, sia nelle procedure di chirurgia cranica sia spinale.
Il paziente, prima dell’operazione, viene sottoposto ad esami di TC ed RMN che vengono caricati sul navigatore al fine di procedere alla ricostruzione di un modello 3d dell’anatomia e della eventuale lesione. Una volta in sala operatoria si fa coincidere l’anatomia virtuale, ricostruita sul navigatore sulla base degli esami effettuati, con l’anatomia reale del paziente. In questo modo l’approccio chirurgico è meno esteso e meno demolitivo nel caso di caso di patologie che distorcono o inglobano strutture cerebrali quali vasi o nervi. La neuronavigazione è una metodica che permette al neurochirurgo di avere, durante l’intervento chirurgico, una guida interattiva che fornisce in ogni momento e mostra su uno schermo la posizione degli strumenti chirurgici in relazione all’anatomia del paziente.
Il navigatore consente di effettuare interventi sia elettivi (cioè programmati in anticipo) oppure d’urgenza. La macchina di ultima generazione, messa a disposizione dalla direzione Asl al reparto di neurochirurgia, diretto dal dr. Alessandro Ricci, è dotata di tutti i software di chirurgia cranica e spinale per gli approcci trans nasali e, soprattutto, per l’impianto di sistemi di stimolazione cerebrale profonda che è la nuova linea di attività intrapresa nel marzo del 2019. Le procedure col navigatore furono introdotte nel reparto, per la prima volta, nel 2000.