La seconda non subito perché chiedeva disperatamente aiuto ai soccorritori, in particolare ai carabinieri giunti sul posto della tragedia per primi. Ma la precarietà delle strutture che non hanno ceduto che avrebbe fatto rischiare la vita ai soccorritori, ha impedito ogni tipo di intervento per salvare almeno uno dei due operai, un 41 enne romeno e un 61enne macedone.
E’ questo lo scenario, tragico, su cui stanno lavorando carabinieri e procura della repubblica dell’Aquila per chiarire le cause della tragedia che ieri pomeriggio ha sconvolto la comunità aquilana. Stando ad operatori intervenuti, era visibile ad occhio nudo che erano instabili e quindi ci fosse il serio rischio di altri crolli. In questo quadro, solo per miracolo sono rimasti illesi gli altri tre operai che stavano lavorando nel cantiere, probabilmente al piano terra.
Insieme alla forte precarietà dello stabile, vecchio e senza interventi da circa 12 anni, potrebbero essere state le vibrazioni o l’urto di un bobcat, piccola ruspa, in azione al piano terra a causare cedimenti e crolli. Secondo quanto si è appreso, la zona dello stabile crollato era interdetto al transito di persone e mezzi: ma non è certo che fisse stato oggetto di messa in sicurezza dopo il terremoto del 2009.