Avezzano, scandalo in ospedale: neomamma post-cesareo lasciata sola con la neonata. Il nido è chiuso, il Tribunale dei Diritti del Malato denuncia il disservizio
Un grido disperato, una denuncia che getta un’ombra inquietante sul reparto di Ginecologia dell’ospedale di Avezzano. Quella che dovrebbe essere la stanza della gioia, si trasforma in un’arena di solitudine e dolore per le neomamme.

Il motivo? Un’assenza che fa rabbrividire: il nido per i neonati è stato chiuso, costringendo le donne, persino quelle appena uscite da un cesareo, a gestire i loro piccoli senza alcun supporto.
Il caso, portato alla luce da Stefano Di Giuseppe, presidente del Tribunale per la difesa dei diritti del Malato, parte dalla testimonianza agghiacciante di una giovane madre: “Ho chiesto all’équipe di poter far rimanere qualcuno con me solo una notte – rivela la donna – perché sapevo già a cosa andavo incontro avendo già avuto un cesareo. Mi è stata negata la presenza di un familiare, mi hanno detto che avrebbero pensato a tutto loro. Ma appena rientrata in camera con mia figlia, ho scoperto che il nido era stato chiuso“.
Un’amara beffa, una promessa infranta che ha trasformato le prime, delicate ore di vita della neonata in un calvario per la madre.
Abbandonata dopo il parto, la testimonianza fa rabbrividire
La donna descrive una situazione che definisce senza mezzi termini “roba da pazzi”: “Con un taglio, 7 punti, un catetere e i dolori dell’operazione, sono stata completamente sola con mia figlia appena nata. Il personale fa quello che può, ma il reparto è affollato e le visite sono limitate a un paio d’ore il pomeriggio. Per 48 ore mia figlia è rimasta nel letto con me, fino alla dimissione. Una tragedia per le neo mamme“.

Di fronte a un disservizio di tale gravità, il presidente Di Giuseppe non ha usato mezzi termini. “Premesso che il Tribunale per la difesa del Malato di Avezzano opera per la tutela dei diritti dei malati e dei cittadini – ha scritto – ci chiediamo come sia possibile che la Direzione del Presidio Ospedaliero di Avezzano permetta che un servizio fondamentale come il nido venga smantellato, senza pensare al benessere delle neo mamme“.
Un reparto che dovrebbe essere un’eccellenza per le partorienti non può, a suo dire, permettersi di non avere un nido per i neonati, scaricando sulle spalle delle madri “incombenze fisiche e psicologiche in un momento così delicato come il post-parto“.
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La battaglia del Tribunale per i diritti del Malato è appena iniziata. La richiesta alla Direzione sanitaria è chiarezza e un’azione urgente per ripristinare un servizio essenziale che garantisca sicurezza, dignità e supporto alle donne nel momento più sacro della nascita. La salute e il benessere delle mamme e dei loro bambini non possono essere negoziabili.





