L’Aquila. E’ stato costituito ieri, in Prefettura, all’Aquila, l’Osservatorio sulla ricostruzione di cui fanno parte le organizzazioni sindacali di settore, gli enti bilaterali, Inps, Inail, la Direzione territoriale del lavoro e la Asl. Un organismo operativo che servirà a monitorare e controllare tutte le fasi legate alla ricostruzione all’Aquila e nei comuni del cratere.
“Un risultato importantissimo” secondo il segretario regionale Filca-Cisl, Pietro Di Natale. “La Filca-Cisl” aggiunge “è stata la prima a sollecitare l’attivazione di un Osservatorio sulla ricostruzione che sia l’anello di congiunzione tra le istituzioni e gli enti locali e gli operatori economici che lavorano nei cantieri, ma che abbia, soprattutto, una funzione di controllo sull’applicazione delle normative vigenti e dei contratti di settore. Tale iniziativa appare fondamentale alla luce del crescente fenomeno dell’illegalità di molte imprese, in relazione all’evasione fiscale e al demansionamento delle maestranze”.
L’Osservatorio si riunirà periodicamente per valutare i dati raccolti e le eventuali iniziative da intraprendere.
“La prevenzione è l’elemento fondamentale” sottolinea Di Natale “per rendere chiaro e trasparente il processo di ricostruzione dei comuni del cratere, intorno al quale ruota un giro di affari notevolissimo. Questo è un punto di arrivo delle numerose proposte, tra cui una legge regionale sull’edilizia, avanzate dal 2009 ad oggi dalla Filca- Cisl, volte a tutelare i cittadini e le imprese e i lavoratori che operano nella ricostruzione. I dati rilevati nel rapporto Inail 2013, che evidenziano una diminuzione degli infortuni sul lavoro, e la relazione del Comitato regionale di vigilanza, istituito dalla Direzione regionale del Lavoro, da cui si evince un’evidente flessione del lavoro nero dimostrano come l’attività delle organizzazioni sindacali abbia prodotto risultati concreti. Appaiono, pertanto, inadeguate le polemiche relative all’assenza del sindacato degli edili nella programmazione delle iniziative sul territorio e nelle trattative. Moltissime sono le idee nuove apportate nel post-sisma, non tutte recepite dalla politica e dalle parti sociali”.