L’Aquila. Sono 35 su 100, tutti tra 40 e 50 anni, gli uomini che soffrono di disfunzione erettile mentre il 25 per cento, tra i 18 e i 39 anni, ha problemi di eiaculazione precoce.
L’Abruzzo non fa eccezione e rientra in questi dati, ricavati da report italiani ed europei. Percentuali molto alte, come confermano i medici e che impongono controlli sui disagi sessuali maschili, soprattutto in termini di prevenzione. Alla luce di queste cifre, si coglie l’importanza dell’iniziativa dell’ospedale S. Salvatore di L’Aquila che, nell’ambito della campagna nazionale di prevenzione “Androlife’, promossa dalla Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità (SIAMS), effettuerà visite gratuite.
L’appuntamento in ambulatorio, riservato a maschi d’età tra 18-35 anni, è dal 5 al 9 maggio prossimi ma, per fruire della consulenza gratuita nei giorni indicati, occorrerà prima prenotarsi, dal 19 al 23 marzo prossimi, chiamando il numero verde: 800100122. Per le visite negli ambulatori di Andrologia non serve l’impegnativa del medico. Per l’occasione il reparto del S. Salvatore metterà a punto una vera ‘task-force’ attivando 4 ambulatori. Obiettivi della campagna di prevenzione sono soprattutto l’infertilità eil tumore del testicolo, altra patologia tipica del giovane adulto.
“I dati nazionali ed europei – fa sapere Sandro Francavilla, che fa parte dello staff del servizio di Andrologia – esprimono percentuali molto alte sull’entità del disagio sessuale maschile. Un soggetto su 3 con disfunzione erettile, tra i 18 anni e i 39, per fare un solo esempio, racconta di un problema molto serio. Per questo la prevenzione diventa importantissima e da qui scaturisce la nostra iniziativa a maggio, unica nella Regione. I maschi si controllano meno delle femmine e, oltretutto, non c’è più da molti anni la visita che si faceva col servizio militare che costituiva un controllo” .
Nel 2011, andrologia di L’Aquila ha effettuato 7.213 prestazioni, di cui il 20 per cento su utenti provenienti da altre Asl abruzzesi e il 17 per cento da altre Regioni con una mobilità attiva del 37 per cento. Dopo il sisma l’attività è andata progressivamente aumentando: dalle 4789 del 2009 alle 7.381 del 2013.