Stando a quanto riferito, all’indomani del sisma del 2009 gli anziani hanno dovuto fare i conti con il dilagare della micro-criminalità, con continui episodi di furti ai danni di persone che vivono sole. “Un fenomeno sintomatico di un crescente disagio – precisa Fabi – che, prima del terremoto, non si avvertiva in città e che rende necessario un ulteriore impegno di forze di polizia e istituzioni locali, che già stanno lavorando congiuntamente per rendere il territorio più sicuro. Il mutamento della geografia demografica dell’Aquila e del suo comprensorio – ha proseguito il segretario – ha prodotto un altro effetto negativo: l’isolamento degli anziani, che si sentono sempre più abbandonati e privi di punti di riferimento. A questo si somma la crisi economica e congiunturale che colpisce, in modo particolare, la categoria dei pensionati, molti dei quali stentano ad arrivare a fine mese. In provincia dell’Aquila sono migliaia i pensionati che vivono in condizioni precarie, a causa dell’esiguità delle pensioni e che necessitano di un supporto economico e sociale”.
In conclusione, Fabi ha auspicato “un miglioramento delle condizioni di vita dei pensionati e un aumento dei servizi dedicati alla terza età. Sono ancora tanti i nodi da sciogliere sul piano sociale e delle categorie a rischio, dal peso fiscale, alla burocrazia”.