A questo proposito la Uil cita due casi di aggressione ai danni di un sovrintendente e di un assistente di polizia penitenziaria da parte di due internati nella casa circondariale peligna, che li ha visti costretti a ricorrere alle cure dei sanitari e a moltissimi giorni di assenza.
“L’esempio lampante” dice Nardella “è quello verificatosi oggi. Un esercito di 30 poliziotti penitenziari, tra l’altro sottodimensionato in organico rispetto a quello previsto dal modello organizzativo, ha dovuto accompagnare 12 pericolosi detenuti al tribunale di sorveglianza e altri 5 in ospedali vari. Per garantire ciò, una ventina di poliziotti sono stati tolti dai vari uffici e servizi di stretta pertinenza carceraria con conseguente aggravio delle condizioni di ordine e sicurezza nei confronti di chi ha dovuto prestare la propria opera nei reparti detentivi. Inoltre, per garantire il livello minimo di sicurezza, diversi sono stati richiamati dalle ferie”.
La Uil proprio nel denunciare una condizione sempre più esplosiva, al fine di evitare un tracollo della situazione, chiede un intervento agli organi competenti affinchè vengano ridotti i movimenti dei detenuti al di fuori del contesto carcerario. “Chiederemo un incisivo intervento a chi di competenza per rendere operativo quando concordato in sede di approvazione del protocollo di intesa tra Asl e direzione del carcere”.