La sperimentazione, oltre al capoluogo abruzzese, interesserà altre 4 città italiane: l’area metropolitana di Milano, Prato, Bari e Matera. La notizia è stata ufficializzata nel corso della roundtable “Il 5G va in città”, che si è tenuta il 10 maggio scorso all’Istituto per la competitività, a Roma, alla presenza del sottosegretario allo sviluppo economico, Antonello Giacomelli, dei sindaci e dei direttori di Confidustria delle città interessata dalla sperimentazione e dei responsabili della maggiori aziende internazionali che operano nel settore.
“Il 5G non è semplicemente un’evoluzione del 4G”, dichiara Carlo Imperatore, direttore di Confindustria L’Aquila Abruzzo interno, “ma è una piattaforma che apre nuove opportunità di sviluppo per il nostro territorio. Una tecnologia abilitante per i servizi innovativi che cambieranno il modo di vivere dei cittadini e di produrre, da parte delle imprese, con potenzialità enormi sul fronte dei servizi che potranno essere sviluppati”.
Imperatore fa presente che “la sperimentazione 5G è un progetto nazionale tra i più importanti nel settore dell’innovazione. Unita alla nascita all’Aquila del Digital Hub Innovation, un contenitore tecnologico di servizi digitali per l’applicazione dell’internet alle imprese, iniziativa promossa da Confindustria, consentirà alla nostra cttà di identificarsi come il più importante Centro di ricerca e di eccellenza in Italia nell’innovazione tecnologica”.
Nel progetto, accanto alle società che parteciperanno al bando del Ministero dello Sviluppo Economico, entreranno a pieno titolo anche il Comune dell’Aquila, l’Università, Il GSSI e Confidnustria. “Uno dei temi del confronto”, spiega Stefano Palumbo, assessore alla smart-city e innovazione tecnologica del Comune dell’Aquila, “è stato l’impatto che la sperimentazione 5G sulle città coinvolte. Abbiamo evidenziato la necessità di consolidare il rapporto tra el aziende che vinceranno il bando e i territori interessati, nel caso specifico L’Aquila, con l’adesione in varie forme, al progetto, di attori importanti quali Università, Gran Sasso Science Institute e la stessa Confindustria, per fare in modo che la sperimentazione non sia solo un passaggio momentaneo, ma sulla scorta delle competenze acquisite possa tradursi in un’occasione di sviluppo con ricadute occupazionali. Intorno al 5G costruiremo, all’Aquila, un vero polo di innovazione tecnologica, ricerca e sviluppo”.