L’Aquila. Subito dopo il 9 aprile 2009, un gruppo di genitori di 55 universitari fuori sede deceduti per il sisma sotto le macerie, si riunirono in un’associazione che chiamarono “AVUS 2009”, Associazione vittime universitarie del sisma 2009.
Lo scopo era quello di chiarire due quesiti: il primo se c’era stata scarsa informazione prima del sisma. I loro dubbi cadevano sulla riunione della Commissione Grandi Rischi che una settimana prima aveva, a loro avviso, sminuito i dati che venivano dalle oltre 400 scosse registrate dall’inizio dell’anno.
Il secondo interrogativo scaturiva dalle ristrutturazioni della maggior parte degli edifici che “avevano fatto da bare” ai ragazzi. L’idea di associarsi per portare i quesiti nelle aule dei tribunali fu appoggiata dall’avvocato Vanna Pizzi della Federconsumatori. Parallelamente fu contattato un giornalista, Umberto Braccili inviato della Rai regionale, che scrisse un libro “Macerie dentro e fuori”, rinunciando ad ogni tipo di compenso e di rimborso. Gli incassi del libro, presentato in tutta Italia, servivano, e servono ancor oggi, per sostenere i processi.
“Un figlio morto sotto le macerie costa anche da morto…avvocati, bolli, perizie” – dichiara Angelo Lannutti dell’associazione Avus 2009 che ha perso la figlia Ivana e che aggiunge: “In fase di processo civile, tra l’altro, abbiamo dovuto pagare il compenso per una perizia psicologica dove si dimostrava che eravamo rimasti scossi dalla morte dei nostri figli”.
Quattro anni fa, insieme al Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Geologi con il presidente Gianvito Graziano e il consigliere nazionale Michele Orifici, e’ nato il premio Avus per la migliore tesi sulla prevenzione sismica.
“ I nostri figli non ci sono più, li piangiamo ogni minuto”. – dice il presidente dell’Avus 2009 Sergio Bianchi, padre di Nicola -“Abbiamo pensato di far convergere il nostro pensiero per un mondo migliore ad un universitario al quale affidare la speranza di innovazioni tecniche nel campo dei terremoti”.
Da quest’anno l’università de L’Aquila e il Gran Sasso Science Instituite hanno affiancato l’associazione dei genitori nel premio. Martedì 4 aprile, alle ore 11, presso l’aula magna GSSI (viale Crispi-L’Aquila) saranno premiati Marco Zanini, laureato in Ingegneria Civile presso l’Università degli Studi di Padova con una tesi dal titolo “Valutazione della sicurezza sismica con metodi di primo livello: gli edifici in linea”, e Vincenzo D’Oriano, laureato in Geologia e Territorio presso l’Università degli Studi di Bologna con una tesi dal titolo “Sfide alla geologia: le opere di Miozzi e Calatrava a Venezia”.
Alla manifestazione parteciperà, tra altri, il commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani che, nello spirito del premio, dialogherà con giovani universitari di Amatrice, L’Aquila, Teramo e Camerino sulle urgenti tematiche della rinascita dopo i devastanti terremoti nel centro Italia di questo ultimo periodo.