Un incontro che ci ha visti diretti protagonisti, quello con una talpa che ha fatto capolino mentre liberavamo l’auto, completamente sepolta dalla neve che è scesa su Castel del Monte, battuta dalla bufera dal primo pomeriggio di giovedì 5 gennaio e terminata solo all’alba di oggi.
Armati di pala e scopettone, avevamo appena terminato di liberare il veicolo ed eravamo pronti a ripartire, dopo alcuni giorni “in trappola” a quota 1340 metri, quando dallo spesso strato di neve rimasto ancora sotto le ruote è spuntato un ardimentoso esemplare adulto di talpa.
E’ sbucata da un tunnel scavato nel ghiaccio, abbandonando i più consueti percorsi nel sottosuolo terroso, ed era salita in superficie, evidentemente disorientata dalla gelida pista. Le zampine hanno lavorato velocemente, sia per muoversi sulla neve che per scavare una nuova galleria, dopo una breve indagine in superficie, e tornare a nascondersi dove né predatori né uomini e mezzi possono nuocerle.
Noi distrutti dalla fatica e dall’ansia per poter tornare in città, tra impegni e lavoro, lei per nulla a disagio con l’elemento glaciale, quasi divertita dalla visita all’aria aperta. Tra disagi e lamentele per l’ondata di maltempo, un’occasione per ricordare quanto neve e ghiaccio rimangano fenomeni ad appannaggio della natura e quanto l’umano moderno abbia nuovamente da imparare dagli animali per vivere senza stress.