E invece, a due anni di distanza da quei fatali 20 secondi, torna su Facebook una nuova, sconcertante dichiarazione. È quella che definisce “un bel divertimento” il terremoto dell’Aquila: “E’ stata una vera goduria vedere quelle teste di c…o di abruzzesi morire spiaccicati“. Un commento che ha immediatamente scatenato le ire degli utenti del social network più famoso d’Italia. E non solo. ad insorgere anche lo scrittore aquilano Alessandro Aquilio, autore di “Ventitrè secondi”, che ha segnalato la pagina Facebook incriminata.
“Con il mio libro” ha fatto sapere lo scrittore “sto cercando di tener desta l’attenzione sul terremoto aquilano in Italia e ovunque io sia andato (35 città solo in Italia) ho trovato vicinanza e empatia sincere. Poi su Facebook ho visto questo gruppo creato da persone che evidentemente mancano di coscienza e non possiamo consentire che rimanga aperto. Ne va della dignità della città, del rispetto dei nostri cari, della memoria delle 309 vittime del sisma del 6 aprile 2009”.
Subito sul social network è stato creato un secondo gruppo, che contesta la pagina in questione e che già conta centinaia di adesioni. Proprio l’azione del gruppo e le contestazioni dei tanti utenti che si sono dichiaratamente opposti a questa disarmante critica ha portato alla chiusura della pagina, che pertanto non compare più tra quelle del social network.