“Nonostante il lavoro del personale tecnico ed amministrativo dell’Ater, un’azienda pubblica riesce a riconsegnare solo dopo due anni e mezzo un edificio classificato B, mentre i privati cittadini hanno impiegato tempi più brevi. Verrebbe da chiedersi come mai la Struttura Commissariale non ha consentito all’Ater di procedere con una normativa più rapida e più snella, come è accaduto in passato per la Protezione Civile, per accelerare i tempi, sempre nel rispetto di legalità e trasparenza”.
La vera emergenza, secondo l’assessore restano i 679 appartamenti classificati “E”, per i quali è competente il Provveditorato alle Opere Pubbliche.
“Il Commissario per la Ricostruzione e l’Ater si impegnino in questi mesi a sollecitare il Provveditorato per velocizzare i lavori anche per questi appartamenti. Se infatti 679 famiglie potessero tornare negli alloggi che occupavano prima del terremoto, si libererebbero altrettanti appartamenti del progetto Case o Map, in cui attualmente queste famiglie vivono. Sarebbe un bella boccata d’ossigeno per i cittadini in difficoltà. Il Comune dell’Aquila potrebbe far fronte ad un’emergenza sociale e abitativa che cresce a dismisura, soprattutto tra le fasce più deboli della popolazione”.