L’Aquila. Quali sono i più grandi desideri dei giovani aquilani del post terremoto? Riappropriarsi del centro storico. Tornare nei tradizionali centri di aggregazione e socialità. Riacquistare un senso di normalità. E, soprattutto, rifiutano di essere isolati o ghettizzati all’interno delle loro scuole. E’ quanto emerge dal sondaggio proposto e recepito dai circa 1.200 studenti dell’istituto scolastico superiore ”D. Cotugno” dell’Aquila.
Un campione rappresentativo del 25% della popolazione del capoluogo dai 13 ai 20 anni si è confrontato sui disagi ancora evidenti a seguito del terremoto del 2009, sulle loro aspirazioni, su proposte concrete. Le stesse che poi saranno inoltrate alle istituzioni e agli organi competenti. I risultati dell’indagine sono stati illustrati questa mattina dagli stessi ragazzi del ”Cotugno”, dal preside Angelo Mancini e dal vice presidente del Consiglio regionale d’Abruzzo Giorgio De Matteis. ”Per troppo tempo” ha detto Mancini “gli adulti hanno parlato dei bisogni dei ragazzi senza neanche sentirli. Questa è stata la prima, vera e seria, occasione per loro di far valere la loro voce”. Il questionario è stato diviso in due fasce d’età, 13-16 anni e 17-20 anni. In entrambe appare chiaro il negativo cambio di stile di vita, a seguito del sisma di due anni fa e la necessità primaria di ricostruire spazi nei quali potersi ritrovare.
Tra i “grandi”, invece, spicca il desiderio di tornare nel centro storico dell’Aquila. Lì dove hanno vissuto in pieno la propria città sotto ogni aspetto, sociale e cultural.
Recuperare questi spazi, dunque, è fondamentale: il rischio, infatti, è quello di perdere un’intera generazione di aquilani che non conosceranno mai il centro storico. Ma è soprattutto una questione urgente. E qui arrivano le proposte degli studenti per i tre luoghi simbolo dell’Aquila: un caffè letterario a piazza Palazzo, con consultazione di libri ed uso dei computer; una tensostruttura in piazza Duomo, accessibile a chiunque voglia proporre momenti ludico-culturali; un locale in piazza San Bernardino. Non piace, invece, ai giovani l’idea delle scuole aperte anche il pomeriggio, promossa dal Comune, perché “la normalità non è restare negli istituti tutto il giorno”.
”Noi istituzioni dobbiamo fare una profonda autocritica” ha commentato De Matteis. “Tutti abbiamo pensato di interpretare il sentire dei ragazzi, ma è stato un grande errore. Così come un grande errore sarebbe non tener conto di questo sondaggio. Il problema dei soldi non c’è. La Regione Abruzzo ha a disposizione dieci milioni di euro di donazioni, anche se qualche Assessore storce il naso sul loro utilizzo. Chiedo quindi, al Presidente/Commissario Gianni Chiodi, ed al sindaco dell’Aquila Massimo Cialente di dare seguito a questo importante progetto dei ragazzi, mettendo in campo risorse e professionalità. Tutti sollecitavano una ricostruzione della città partecipata e questa lo è. Ora nessuno ha più alibi”.
Intanto, sull’ipotesi di realizzazione di un parcheggio nell’area dove sorgeva uno dei luoghi simbolo del terremoto, la Casa dello Studente, il primo cittadino Massimo Cialente ha detto chiaramente ai microfoni di Radio 24: “Queste cose le decide il comune, nessun altro. Lì ci verrà una piazza e basta. Già adesso è un luogo di pellegrinaggio e rimarrà un posto con una certa sacralità. Chi dice che si farà un parcheggio non ha nessun titolo per parlare”.