La decisione è scaturita dopo la presentazione da parte dell’avvocato Paolo Vecchioli, difensore di Melaragno di una consulenza di parte secondo cui l’indagato “non è orientato temporalmente, pospone fatti e circostanze”, quindi secondo la difesa l’uomo non potrebbe stare in giudizio.
Nella precedente udienza si sono costituite 28 parti civili, tra cui il Comune de ‘Aquila e alcuni condomini dell’edificio crollato. Si aggira attorno ai 5 milioni di euro, la somma richiesta dai familiari delle vittime che si sono costruiti parte civile. Oltre a Melaragno, gli imputati sono Filippo Impicciatore, di 78 anni, nato a Perano ma residente da anni a Caracas, in Venezuela e l’aquilano Fabrizio Cimino, di 50 anni. La Procura ha indagato altre tre persone, che sono decedute da diversi anni. Sempre nella precedente udienza preliminare il Gup aveva rinviato al pm gli atti in riferimento alla posizione di Impicciatore, da anni residente nel paese sudamericano, posizione che è stata di fatto stralciata. L’edificio oggetto d’indagine venne realizzato nel 1961 ma fu sottoposto anche a una serie di ristrutturazioni in epoca più recente.