I gruppi cittadini annunciano sul social network Facebook che domani accoglieranno il premier ed il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso al ritmo di “Goodbye Ruby Tuesday”, la famosa canzone dei Rolling Stones, con un evidente collegamento al caso Ruby.
“Hanno deciso di blindare la cerimonia” spiegano “facendo atterrare l’elicottero del premier direttamente dentro la caserma. Cercheranno di non farci avvicinare alla Caserma e ad orientare l’attenzione dei media altrove. Ma una nostra presenza è importante, anche se ci dovessero fermare sul viale antistante l’ingresso”.
Ad annunciare ”probabili iniziative di protesta” sono anche i sindacati di Polizia, attraverso una nota congiunta a firma delle Segreterie provinciali di Siulp, Sap, Siap, Silp Cgil, Ugl Polizia di Stato e Coisp.
Le sigle sindacali di categoria accusano ‘il Governo di aver cercato di “accreditarsi tantissimi meriti sulla ricostruzione, sinora solo virtuale, a danno anche dell’immagine della popolazione aquilana, non risparmiando figuracce neanche in merito alla ricostruzione degli edifici strategici, come lo stabile della Questura, luogo preposto alla pianificazione e al coordinamento della sicurezza di tutta la provincia”.
”Questo Esecutivo, tra l’altro” aggiungono “oltre a disattendere gli impegni presi con le donne e gli uomini in divisa per il riconoscimento della specificità, pretenderebbe, con una direttiva del Gabinetto del ministro Maroni, già emanata, equiparare i poliziotti a tutti gli impiegati civili e far funzionare la Polizia solo dalle 8 del mattino alle 18 di sera, esattamente come qualsiasi altro ufficio pubblico, disconoscendo di fatto la richiesta di sicurezza da parte dei cittadini che è articolata nelle 24 ore”. Per i poliziotti si tratta di ”una scelta irresponsabile e irrazionale, tanto più grave in una città come L’Aquila, dove il Governo e il presidente del Consiglio si sono giocati la faccia, facendo promesse poi disattese; a risentirne, sarà sicuramente il livello di sicurezza garantito con grandi sacrifici personali dei poliziotti e di tutti gli appartenenti al comparto sicurezza”.
Nella nota si legge ancora che ”a L’Aquila, dopo diciannove difficili mesi, i poliziotti non solo sono ancora ammassati e abbandonati in vere e proprie baracche di lamiera, roventi d’estate e gelide in inverno, forse neanche omologate, ma il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha comunicato di non riconoscere loro neanche le indennità previste dalla legge, in quanto ritiene i containers e i sottoscala di una banca ordinari uffici di Polizia. Tutto ciò la dice lunga sul concetto di locali idonei ad uso ufficio che gravita nei confortevoli uffici romani del Viminale. Dopo aver avuto la fiducia a governare da parte dei cittadini, grazie alle campagne elettorali fatte sulla pelle dei terremotati all’Aquila e sulla sicurezza dei cittadini, lo Stato ora è in affanno per nascondere i fallimenti sull’uno e sull’altro fronte”.