Peraltro, le raccomandazioni ministeriali indicano, già da tempo, la messa in sicurezza dei punti nascita attraverso un volume di parti, attualmente non inferiore agli ottocento annui, e la presenza di discipline ed attrezzature che garantiscano la sicurezza della madre e del bambino.
Il punto nascita, in sostanza, deve essere collocato in un ospedale pubblico dove sia presente, 24 ore su 24, la neonatologia, l’anestesia e la chirurgia generale. L’ufficio commissariale e la curatela fallimentare hanno già condiviso il tetto di spesa, calcolato come per le altre case di cura, che verrà stabilito a giorni per consentire l’immediata attivazione dell’attività.
“Si rassicurano gli operatori e le Istituzioni” ha dichiarato il Commissario Chiodi “ed in particolare il sindaco di Avezzano Antonio Floris, che tanto si sta adoperando per favorire adeguate soluzioni, che l’ufficio commissariale sta garantendo i posti di lavoro. Si ricorda, tuttavia, che i servizi sanitari devono essere funzionali ai fabbisogni ed alla sicurezza della popolazione in un quadro economicamente sostenibile e devono, quindi, essere posti a tutela della salute dei cittadini”.