L’obiettivo è quello di escludere tutti coloro i quali non hanno più diritto all’assistenza.
Invitando tutti i Comuni del cratere ad effettuare gli stessi riscontri ”per equità e rispetto del denaro pubblico”, Cialente ha ricordato come è possibile fare una comunicazione per rinunciare all’autonoma sistemazione, in modo tale da rendere più agevole il lavoro degli uffici comunali. Questo vale sia per le agibilità definitive che per quelle in corso d’opera.
Una volta depositate dai tecnici incaricati, le dichiarazioni di fine lavori o la perizia per l’agibilità in corso d’opera, il contributo di autonoma sistemazione cessa dopo 45 giorni, mentre l’ospitalità alberghiera dopo 15.
Per quanto riguarda, invece, i cittadini che hanno stipulato contratti di affitto concordato, il servizio Assistenza e Politiche abitative del Comune dell’Aquila ricorda che è necessario ottenere un’attestazione di rinnovo da parte del Comune, per la proroga dei contratti di affitto in scadenza.
Il contratto, infatti, nonostante sia stato stipulato per una durata complessiva di 18 mesi, deve essere rinnovato ogni 6 mesi affinché il Comune possa verificare la sussistenza dei requisiti necessari per usufruire di tale beneficio.
E questo è proprio il periodo di scadenza di gran parte degli 800 contratti di affitto concordati. Il proprietario dell’immobile e l’affittuario, dunque, muniti del contratto, dovranno recarsi presso gli uffici di via Rocco Carabba n. 6 per formalizzare il rinnovo ed il servizio Assistenza e Politiche abitative verificherà la sussistenza dei requisiti.
L’ufficio, inoltre, ricorda che per gli affittuari con abitazioni classificate B e C sarà concessa la proroga solo se l’affittuario dimostrerà di aver presentato la domanda per ottenere il contributo per la riparazione della propria abitazione.
Cialente ha, infine, reso noto che sono oltre 300, solo a L’Aquila, le persone che rischiano di perdere l’assistenza per non aver presentato le integrazioni chieste dal Comune ai fini del rilascio del contributo definitivo per la riparazione delle case classificate B o C.
”Nonostante vari richiami” ha detto il sindaco “ci sono beneficiari che non hanno ritirato ancora le comunicazioni contenenti le osservazioni del Comune. Questo significa arrecare dei danni al processo di ricostruzione e nello stesso tempo sottrarre delle risorse pubbliche, godendo di benefici assistenziali non dovuti. Non cerchiamo alcun tipo di accanimento nei confronti di coloro che sono assistiti con l’autonoma sistemazione o con l’ospitalità alberghiera, ma questo avviso è l’ultimo. Chi, negli elenchi, trova il suo nome accostato alle richieste di integrazione per i contributi di ricostruzione delle case B e C e non procede a fornire la documentazione prevista, vedrà cessare ogni aiuto. Stesso discorso vale per i circa 250 proprietari che non hanno ritirato il contributo definitivo. Quindici giorni dopo la pubblicazione all’albo pretorio o sui siti istituzionali dei Comuni del via libera al contributo definitivo, i lavori devono essere avviati, indipendentemente se la lettera di ammissione al contributo è stata ritirata o meno”.