Secondo l’inchiesta, l’impresa avrebbe messo i tiranti sui dipinti e quando i proprietari del palazzo si sono accorti dei buchi negli affreschi hanno subito trasmesso una segnalazione al Comune e al commissario straordinario.
Il danno è stato accertato da un’ispezione della Soprintendenza per i Beni storico-artistici abruzzesi.
La vicenda ha scatenato immediatamente numerose polemiche. “Come è possibile che lavori commissionati per mettere in sicurezza un palazzo di grande valore artistico nel centro storico dell’Aquila procurino danni a quanto era uscito indenne dal terremoto?”. A chiederselo sono i deputati del Pd Manuela Ghizzoni e Giovanni Lolli che girano la domanda direttamente al ministro Sandro Bondi.
”Questo è l’esito delle procedure commissariali che esautorano le strutture competenti per gli interventi di restauro e consolidamento di beni architettonici e storico artistici” aggiungono i deputati. “Quanto accaduto a Palazzo Carli Benedetti all’Aquila ne è l’esempio lampante. E’ giunto il momento di riattribuire alle soprintendenze le proprie competenze di piena operatività in campo alla progettazione di interventi di recupero e restauro. Solo così si può assicurare la tutela di un patrimonio culturale sfregiato dal terremoto e che l’incuria umana può ulteriormente danneggiare”.