Si tratta di una truffa praticata di frequente sulla rete autostradale italiana, ma anche nei parcheggi dei supermercati e degli ospedali: l’uomo simula un incidente stradale lamentando il danno ingiusto di cui sarebbe responsabile la controparte.
A provocare la denuncia un episodio avvenuto verso la fine di marzo di quest’anno sull’A24 all’altezza dell’area di servizio di Carsoli.
Nel sorpassare il veicolo guidato dal truffatore, un automobilista ha, infatti, sentito un rumore proveniente dalla fiancata destra.
Al termine del sorpasso, il truffatore ha più volte richiamato l’attenzione dell’automobilista in questione con gli abbaglianti. Dopo alcune centinaia di metri, l’uomo si è così fermato per vedere cosa fosse successo.
Con un movimento repentino il truffatore è sceso dall’auto e, passando innanzi al veicolo della vittima, ha piegato lo specchietto destro. Lo ha così indicato alla vittima, facendo notare che anche quello della sua auto era stato danneggiato.
Con grande disinvoltura e disponibilità, R.V. ha quindi proposto all’automobilista di accettare l’equivalente del danno senza redigere alcuna constatazione amichevole dell’incidente. Ha quantificato poi il danno in una somma abbordabile, circa 100 euro, trattabili e certamente più convenienti rispetto all’aumento di due classi assicurative che consegue alla responsabilità di un incidente stradale. L’automobilista è stato così truffato.
L’episodio dell’A24, però, è capitato due volte alla stessa persona, che dunque ha denunciato il fatto.
Qualche giorno dopo, un altro tentativo di truffa si è ripetuto ancora nella zona di Carsoli, ma questa volta la vittima ha chiamato subito la Polizia Stradale che, avendo ormai una segnalazione dettagliata, ha fermato il truffatore in uscita a Carsoli, mentre probabilmente stava girando per tornare in direzione Roma a consumare altri reati.
Nei giorni seguenti, l’uomo, indagato in stato di libertà per tentata truffa e danneggiamento, è stato riconosciuto anche da altre vittime come autore delle precedenti truffe. Si è così scoperto che, per creare il rumore del colpo, l’uomo era solito usare dei sassolini oppure biglie e bastoni sottili se la velocità non era elevata.
La squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale de L’Aquila sta conducendo al momento un’indagine nei confronti di un gruppo di persone dedite a questo tipo di reati. I mezzi usati per la truffa sono dei sassolini, delle biglie o un sottile bastoncino per provocare il rumore in fase di affiancamento, un’auto non troppo vistosa, ma nemmeno vecchia (con lo specchietto sinistro rotto), la massima comprensione per l’accaduto da parte del truffatore e la pronta disponibilità a risolvere bonariamente il presunto incidente.
In alcune circostanze i truffatori avrebbero anche utilizzato un numero di telefono del servizio assistenza ricambi per giustificare la richiesta di risarcimento in un dato importo. I luoghi preferiti risultano essere le corsie di uscita dalle aree di servizio, l’uscita dalle gallerie o la fase di sorpasso di due mezzi pesanti.
Il consiglio a tutti in simili casi è quello di chiedere sempre, anche qualora si sia disposti a concludere bonariamente un risarcimento del danno, documenti d’identità e dati assicurativi. Se la controparte esita, chiamare la Polizia Stradale anche tramite 113.