L’Aquila. Martedì 4 agosto, alle prime luci dell’alba, una bandiera con il gufetto di Sharper, simbolo della Notte europea dei Ricercatori, dall’Università degli Studi dell’Aquila sarà portata al GSSI e poi all’interno dei laboratori sotterranei del Gran Sasso LNGS-INFN ed infine risalirà da li, sotto 1400 metri di roccia, portata da 4 ricercatori dell’Università dell’Aquila e 2 ricercatori di LNGS, fino alla cima del Corno Grande.
I sei ricercatori a piedi raggiungeranno la base della funivia ed attraverso i valloni ascenderanno a Campo Imperatore e da qui fino alla cima del Corno Grande (2912 Metri s.l.m) dove la bandiera sventolerà dalla più alta vetta degli Appennini e rappresenterà il forte legame tra l’Abruzzo e la scienza.
Un legame indissolubile che parte dalle radici della nostra regione proiettandola verso il futuro. Il dislivello sarà si oltre 2000 metri ai quali bisogna aggiungere la profondità delle gallerie dei laboratori. L’idea di portare così in alto la bandiera della Notte Europea dei Ricercatori (che si terrà il 25 settembre a L’Aquila) esprime con forte valenza la volontà di legare simbolicamente la scalata alla cima più alta degli Appennini con la difficoltà della ricerca.
Arrivare in cima è impresa faticosa come faticosa è stata ed è da sempre la vita dei ricercatori impegnati nello sforzo di spostare i confini del progresso e della conoscenza. Nulla è più vicino metaforicamente alla ricerca scientifica dello “sforzo della salita”, raggiungere la vetta sapendo che in cima c’è il premio a tutte le fatiche.