Ortona. Nuova operazione della guardia costiera di Ortona, che la notte scorsa ha inflitto un altro colpo al mercato illegale dei ricci di mare. La costa teatina, purtroppo, continua ad essere meta ambita dai pescatori di frodo di ricci provenienti da altre regioni del sud Italia, dove il mercato in nero di tali prodotti è molto redditizio.
Per questo le attività di contrasto della Capitaneria divengono sempre più mirate, svolte con ausilio di telecamere e attività di intelligence sui veicoli coinvolti ed i soggetti recidivi. E la scorsa notte due tra i veicoli segnalati sono stati avvistati nella zona del faro di Ortona, dove il personale della Capitaneria, in abiti borghesi per non destare sospetti all’informatore presente sulla scogliera adiacente la zona di pesca, ha attuato una lunga attività di appostamento in attesa del rientro a terra dei subacquei. L’appostamento si è concluso alle 02.00 del mattino, quando i militari della Guardia Costiera sono usciti allo scoperto proprio mentre i due subacquei, ed il loro complice rimasto a terra, erano in procinto di caricare il prodotto in macchina per ripartire. Ai tre soggetti, tutti pugliesi (dell’area di Trani), sono state comminate sanzioni per oltre 5.000 €. Tra le violazioni contestate anche l’accesso in zone interdette del porto di Ortona. Sequestrata l’intera attrezzatura da sub, con tanto di bombole e mute professionali, mentre il bottino di pesca, quasi 2.000 ricci di mare ancora vivi, è stato rigettato in mare.
“Il riccio è una ricchezza tipica dei nostri mari” dichiara il Comandante della Guardia Costiera C.F. Forte, “indice anche del buono stato di salute dei nostri fondali. Continueremo a tutelare la sua presenza da queste scorribande irrispettose del mare e dell’ambiente”.