A partire da lunedì, 19 località della provincia di Chieti stanno subendo la chiusura programmata dell’erogazione di acqua. L’obiettivo, dice la Sasi, è quello di evitare un disservizio idrico.
L’acqua, uno dei beni più preziosi ma, allo stesso tempo, uno di quelli che tendiamo a dare più per scontato, almeno finché non restiamo senza. Questa è infatti la sorte che sta toccando agli abitanti di 19 località della provincia di Chieti per tutta settimana corrente: la Sasi, gestore del servizio idrico integrato nel territorio dell’Ato 6 Chietino, ha annunciato chiusure idriche programmate, al fine di evitare un disservizio nell’erogazione idrica.
Dall’azienda riferiscono che:”Al fine di evitare disservizio nella erogazione idrica si rende necessario effettuare le chiusure programmate, come di seguito indicato”. Le chiusure, iniziate lunedì 12, dureranno fino a lunedì 19 febbraio. Le fasce di chiusura sono quelle pomeridiane e serali. Questa soluzione da parte della Sasi, è stata presa dopo vari passaggi, che hanno costretto la società ad agire in questo modo.
Cosa succede?
La Sasi Spa, gestore del servizio idrico integrato nel territorio dell’Ato 6 Chietino, non sembra navigare in acque tranquille e a pagarne le conseguenze, sono gli abitanti di 19 località della provincia di Chieti che, nella settimana dal 12 al 19 febbraio, stanno subendo delle limitazioni all’erogazione idrica nelle case. I motivi di questa soluzione, si potrebbero riassumere in due grandi gruppi.
Per prima cosa, vi è un problema legato alle condizioni climatiche che hanno attraversato l’Abruzzo nell’ultimo periodo. Come dichiarato dal presidente della Sasi Gianfranco Basterebbe:”La situazione alla sorgente del Verde è critica: senza pioggia e senza neve, nonostante i pozzi di soccorso accesi, mancano oltre 100 litri di acqua al secondo. Siamo costretti a razionalizzare la fornitura nelle ore notturne”.
La seconda questione è legata a problemi fiscali, in cui la Sasi si è ritrovata. Nell’aprile scorso infatti, la società era stata multata dall’antitrust per 600mila euro, per una pratica commerciale scorretta consistente nel mancato tempestivo adeguamento agli obblighi informativi sulla prescrizione breve. La Sasi non avrebbe dunque, fornito agli utenti, un’adeguata informativa. La sanzione è stata poi confermata anche dal Tar.
Questo mix di condizioni, ha portato la Sasi a seguire l’unica via percorribile che era quella della razionalizzazione. Acquisisce dunque un’importanza tutta diversa, il concorso “C’era una volta l’acqua”, dedicato alle giovani generazioni, per un utilizzo consapevole dell’acqua. Ciò che Manuela Carlucci, direttrice commerciale della Sasi, auspica è la presenza di associazioni ambientaliste, valore aggiunto del progetto.