Chieti. L’articolo 103 del Decreto-Legge 19 maggio 2020 n. 34 ha disciplinato la possibilità di far emergere i rapporti di lavoro irregolare in essere, nonché l’instaurazione di un nuovo rapporto di lavoro con cittadini stranieri già presenti sul territorio nazionale e di rilasciare permessi di soggiorno temporanei ai cittadini stranieri che ne erano già in possesso, scaduti al 31 ottobre 2019 non rinnovati né convertiti in altro titolo di soggiorno.
Le istanze presentate allo Sportello Unico per l’Immigrazione della Prefettura di Chieti, ufficio preposto alla trattazione delle stesse, sono state circa 400, la maggior parte per lavoro domestico o di assistenza alla persona, ma anche per lavoro subordinato.
La procedura vede coinvolti gli uffici dell’Ispettorato del Lavoro di Chieti e della locale Questura ai fini del rilascio dei pareri di rispettiva competenza.
Nonostante la situazione pandemica in corso e la disponibilità di limitate risorse, la Prefettura di Chieti svolgendo regolarmente tutte le attività necessarie per l’evasione delle istanze presentate, ad oggi ha definito ben il 97 % delle domande.
Il numero esiguo delle restanti pratiche è dovuto solo ad una incompleta presentazione documentale da parte dei soggetti coinvolti e alle conseguenti necessità di integrazione per la relativa definizione.
Al fine di velocizzare lo svolgimento dell’istruttoria, il Ministero dell’Interno ha assegnato alla Prefettura un contingente di 2 unità di lavoratori interinali, destinato alle attività di supporto al personale dello Sportello Unico per l’Immigrazione.
La complessa macchina istruttoria, avviata nel mese di settembre 2020, si è dipanata in una minuziosa attività che ha, tra l’altro, garantito sempre la convocazione in presenza degli stranieri interessati e dei rispettivi datori di lavoro, nel pieno rispetto di tutte le misure di contenimento del Covid-19.
L’intera procedura ha permesso di evidenziare come la cooperazione tra le Amministrazioni coinvolte abbia reso possibile una celere definizione delle domande, eliminando le lungaggini burocratiche ed attuando un proficuo ed efficace modello sinergico, al fine di garantire adeguati livelli di tutela della salute e dei diritti dei singoli e della collettività, a salvaguardia anche dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Non si sono registrate particolari criticità, raccogliendo invece unanimi consensi da parte degli interessati e di tutti gli attori coinvolti.