Ortona. A 100 anni dalla morte sul Monte Grappa del capitano Pantaleone Rapino, la città di Ortona ricorderà il valore e il sacrificio della medaglia d’oro al valore militare con una manifestazione a Porta Caldari e a Palazzo Farnese.
Un omaggio che vuole ricordare anche il contributo dei 200 ortonesi caduti nel corso della Prima guerra mondiale. Dei combattenti ortonesi, nove furono decorati di medaglia al valore militare e uno con il massimo riconoscimento concesso direttamente dal re Vittorio Emanuele III, a poche settimane dal tragico combattimento in località Porte di Salton, dove il capitano Pantaleone Rapino con i suoi soldati resistette alle truppe austro-ungariche. Era il 15 giugno 1918 e i combattimenti si inserivano nell’ultima grande offensiva sferrata dagli austriaci con il nome di “battaglia del solstizio”.
La cerimonia (venerdì 15 giugno) che partirà con il corteo delle autorità civili e militari dal Palazzo municipale alle ore 9,30, vedrà la deposizione di una corona d’alloro al Monumento dei decaduti a Porta Caldari e il riposizionamento della targa stradale che indica la via del centro urbano dedicata al Capitano Rapino. Alle 11,30 presso Palazzo Farnese sarà inaugurata la mostra del Comando Militare Esercito “Abruzzo” dedicata ai 100 anni dalla Grande Guerra, dove sarà esposta la sciabola appartenuta all’ufficiale ortonese. A introdurre la mostra e gli avvenimenti storici di un secolo fa, gli interventi del generale Leonardo Prizzi, del consigliere nazionale dell’ANMI Lelio Del Re e di Antonio Orlandi cultore e ricercatore di storia militare dell’Anmi di Ortona.
“L’iniziative di oggi – sottolinea il sindaco Leo Castiglione – è un semplice contributo di riconoscenza e una sincera testimonianza della nostra comunità ad un suo illustre rappresentante. Vogliamo mantenere viva la memoria perché fa parte di quel racconto nazionale fatto di diari, lettere, memorie di uomini comuni che nell’adempimento del proprio dovere furono protagonisti di gesti eroici come il nostro concittadino Pantaleone Rapino. La coesione morale e la solidarietà umana messa in campo in quei giorni di cento anni fa, devono rappresentare la strada su cui continuare a costruire il nostro futuro insieme all’idea di un’Europa non più teatro di guerra ma luogo di sfide politiche per un processo di integrazione tra popoli, nazioni e cittadini”.
Nell’occasione si invita i cittadini ad esporre sui balconi delle proprie abitazioni la bandiera tricolore.