La nuova frontiera dello spaccio in Abruzzo: la droga si vende così!

Al termine di una lunga indagine la squadra mobile di Chieti ha ricostruito e poi smantellato la catena dello spaccio nella zona tra Chieti e Pescara che utilizzava un ingegnoso sistema per sfuggire ai controlli

L’enorme diffusione di social e sistemi di messaggistiche varie ha permesso nel tempo non soltanto di cambiare il nostro modo di vivere, comunicare, socializzare, lavorare, pianificare viaggi, spostamenti e tanto altro restando comodamente seduti sul divano di casa, ma ha anche permesso a malviventi, ladri e spacciatori di delinquere comunicando a distanza senza essere intercettati e quindi individuati dalle forze dell’ordine.

Arrestati dalla polizia
La nuova frontiera dello spaccio in Abruzzo: la droga si vende così! – Abruzzocityrumors.it

Un dato sconcertante. L’Italia, infatti, nello scorso anno ha registrato un tragico primato, per la prima volta i decessi da cocaina hanno raggiunto quelli per eroina, segnando un sorpasso simbolico e devastante. Secondo la relazione annuale al Parlamento sulle tossicodipendenze, quasi quattro morti su dieci sono state causate per overdose da stupefacenti legate proprio all’uso sconsiderato di cocaina o al crack.

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Il business della droga non si ferma

Il 2024 si è rivelato un anno drammatico per il consumo di droghe nel nostro Paese, contrassegnato poi da un aumento allarmante dei decessi legati alla cocaina, che hanno raggiunto livelli senza precedenti. Un fenomeno inquietante che fotografa anche un cambiamento nel consumo di droghe e ci costringe a fare i conti con una realtà che non possiamo più ignorare. Un’emergenza totale che ha portato a un aumento di decessi causati da overdose di cocaina, in pratica oltre tre morti su dieci sono legati all’intossicazione acuta da polvere bianca. 

Droga
Il business della droga non si ferma – Abruzzocityurmors.it

Questo è quello che emerge dalla ‘Relazione annuale al Parlamento in Italia nel 2025″ sul fenomeno delle tossicodipendenze nel nostro Paese. Ecco perchè la lotta al consumo e allo spaccio degli stupefacenti non si ferma da parte delle forze dell’ordine che ogni giorno scendono direttamente in campo per le strade sul territorio per contrastare lo spaccio diretto, ma anche passando al setaccio le varie piattaforme social e di messaggistica istantanea, nuova frontiera della vendita della droga.

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Signal e Teleguard le nuove vie dello spaccio

L’arresto nel febbraio del 2024 di un 36enne originario di San Giovanni Teatino, in provincia di Chieti, ha messo in moto l’indagine che ieri ha portato il pubblico ministero Giuseppe Falasca a firmare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari: ora in 11 rischiano di finire sotto processo per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Tutto è partito dall’analisi dello smartphone dell’uomo fermato lo scorso anno con un blitz che ha portato al ritrovamento di un carico di droga del valore di almeno 200.000 euro, vale a dire 900 grammi di cocaina e circa 400 grammi tra hashish e marijuana.

App sicure
Signal e Teleguard le nuove vie dello spaccio – Abruzzocityrumros.it

Un sequestro importante che ha fatto pensare agli inquirenti a un uomo coinvolto in un grosso giro di spaccio della droga. Lo smartphone ha rivelato i nomi di altre persone coinvolte, ma soprattutto l’ingegnoso sistema per concordare gli appuntamenti per vendere poi la droga ordinata. In particolare è emerso che l’indagato portava avanti i propri affari fuorilegge concordando cessioni e pagamenti di cocaina attraverso due piattaforme telematiche. La prima è Signal, applicazione di messaggistica istantanea progettata intorno ai concetti di privacy e sicurezza molto elevati, l’altra è Teleguard che, a differenza di altre app, non richiede la registrazione tramite numero di telefono, e-mail o altre informazioni personali, garantendo così un elevato livello di anonimato. La squadra mobile di Chieti ha ricostruito però questa rete di spaccio tramite i messaggi scambiati e poi ieri ha fatto scattare l’operazione che ha portato a 11 indagati, di cui 5 donne.

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