Attenzione alle telefonate ingannevoli: la Regione chiarisce di non contattare i cittadini per il cambio fornitore del gas. Molti utenti esasperati dalle truffe
È un vero e proprio incubo telefonico che sta tormentando migliaia di cittadini. Telefonate insistenti e ingannevoli che, sfruttando il nome della Regione, tentano di carpire dati personali e spingere a cambiare fornitore del gas. Un allarme truffa che ha scatenato la rabbia e l’esasperazione dei cittadini, subissati da queste pratiche commerciali scorrette. La Regione è intervenuta con un avviso chiaro: non c’è nessuna iniziativa in corso per contattare gli utenti riguardo al cambio fornitore del gas.

Il copione è quasi sempre lo stesso: una chiamata inattesa, spesso in orari “sensibili” come l’ora di pranzo o di cena, da numeri effimeri di cellulari. L’interlocutore si presenta come un incaricato della Regione (o di altre istituzioni), paventando presunte scadenze, offerte imperdibili o fantomatici obblighi legati al cambio del fornitore di gas. L’obiettivo è uno solo: ottenere il consenso dell’utente per attivare nuovi contratti o accedere a dati sensibili.
La gravità di questa truffa risiede proprio nell’utilizzo improprio del nome della Regione, che conferisce un’aura di ufficialità e affidabilità, ingannando i meno esperti e i più anziani. La Regione, attraverso i propri canali ufficiali, ha voluto ribadire con forza: “La Regione non chiama per le utenze del gas e non fornisce nominativi di gestori privati“. Un messaggio chiaro per smascherare l’inganno.
I social media e i forum online sono diventati il megafono dell’esasperazione collettiva, con centinaia di segnalazioni e commenti che testimoniano la portata del fenomeno. Molti utenti lamentano di ricevere anche 10-15 telefonate al giorno, sentendosi invasi nei propri spazi e disturbati nel lavoro, con il rischio di perdere chiamate importanti per non rispondere più a numeri sconosciuti. La frustrazione è alta, con richieste esplicite di abolire per legge queste pratiche telefoniche commerciali scorrette, che subissano i cittadini quotidianamente.
Come difendersi dalla truffa: diffidare, non fornire dati e segnalare
C’è chi nota come le chiamate arrivino ripetutamente in prossimità dell’ora di pranzo, nel primo pomeriggio o verso l’ora di cena, e come i numeri siano spesso “effimeri di cellulari”. Un’altra osservazione comune riguarda la proliferazione di nuove agenzie che, per procurarsi lavoro, effettuano chiamate sfruttando numeri di telefono ottenuti tramite inserzioni o altri canali.

Il fenomeno, inoltre, non si limita al gas. Diversi commenti segnalano l’arrivo di telefonate anche per i depuratori dell’acqua e per offerte di fotovoltaico, indicando un’ampia gamma di settori colpiti da queste tattiche aggressive.
Di fronte a questa ondata di truffe, la parola d’ordine è diffidare. La Regione non contatta i cittadini per queste finalità. È fondamentale non fornire mai dati personali, codici POD o PDR, né altre informazioni sensibili al telefono, a meno di non aver verificato l’identità dell’interlocutore tramite canali ufficiali.
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In caso di sospetto, la raccomandazione è quella di chiudere immediatamente la chiamata. Se possibile, poi, segnalare il numero alle autorità competenti o alle associazioni dei consumatori. Può sembrare inutile, o una perdita di tempo, ma solo così si potrà arginare un fenomeno che, oltre a creare disagi, mette a rischio la sicurezza e la tranquillità dei cittadini. La battaglia contro le truffe telefoniche richiede la collaborazione di tutti.





