Chieti. Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina, per onorare il “Giorno del Ricordo” – solennità civile istituita con legge n. 92 del 30 marzo 2004 a memoria della tragedia di tutte le vittime delle foibe e dell’esodo degli italiani dalle terre d’Istria, Fiume e Dalmazia – nel corso di una sentita e partecipata cerimonia, ha deposto una corona d’alloro in Largo Martiri delle Foibe, area verde di via Amiterno intersezione con via Sulmona, la cui intitolazione fu approvata in Assise Civica nel marzo del 2016 con un Ordine del Giorno del Consigliere comunale di FdI, Marco Di Paolo.
Alla commemorazione hanno preso parte anche il Sindaco di Orsogna, Fabrizio Montepara, il Vicesindaco di San Giovanni Teatino, Giorgio Di Clemente, gli assessori del Comune di Chieti Mario Colantonio, Emilia De Matteo, Raffaele Di Felice, Maria Rita Salute, autorità civili e militari, gli alunni delle classi IV C, IV D e V B della Scuola primaria di “via Amiterno” accompagnati dalle docenti, i rappresentanti del “Comitato 10 Febbraio”, l’esule istriana Magda Rover e le associazioni delle Forze Armate, di Polizia e di Soccorso.
Dopo l’apposizione della corona d’alloro da parte di due studenti, la cerimonia è proseguita con l’esecuzione del “Silenzio”, il saluto del Sindaco alle scolaresche e la commossa testimonianza della signora Rover scampata con la sua famiglia all’infoibamento.
“È doveroso ricordare, è doveroso testimoniare, è doveroso onorare le tante vittime italiane che, in quella brutta pagina della storia del nostro Paese, furono massacrate dalle truppe teatine – evidenzia il Sindaco Di Primio-. Commemorare è un modo per insegnare ai nostri giovani il rispetto e la lealtà; un monito affinché certe cose non si ripetano mai più. Lo facciamo oggi con le vittime delle Foibe – spiega il Sindaco – lo abbiamo fatto qualche settimana fa con le vittime dell’Olocausto. Non esiste nessuno che possa difendere quanto tragicamente accaduto, oggi esistono solo uomini e donne impegnate a lottare contro il male. Questo è il messaggio che stiamo cercando di diffondere sia oggi, con la commemorazione di quanti persero la vita per mano delle truppe comuniste titine, sia domani con la cerimonia di un importante sacrario dedicato ai partigiani fucilati dalle truppe naziste. Rispetto da tramandare alle nuove generazioni, è questo che vogliamo che ci sia – sottolinea il Sindaco – ecco perché abbiamo voluto fortemente la presenza degli studenti alla cerimonia. Pensare che le vittime possano avere un colore politico è un esercizio che appartiene al vecchio secolo: questo mondo è di tutti e dobbiamo difenderlo insieme contro ogni forma di violenza e di razzismo”.