La vicenda risale al giugno 2017. I docenti di una quinta classe decidono di non ammettere lo studente all’esame di Stato perché ritengono che “non disponga di una preparazione che gli permetta di affrontare le prove”.
Il ragazzo ha due insufficienze gravi (4 in Latino e in Fisica) e due lievi (5 in Matematica e Italiano): dopo la decisione del consiglio di classe si rivolge ad un legale, Michele Di Toro, che presenta ricorso al Tar impugnando il provvedimento della scuola.
Nel ricorso si contesta la carenza della motivazione di non ammissione, oltre all’omissione della valutazione degli “esiti delle attività di recupero, poste in essere dopo il primo quadrimestre, che lo studente aveva svolto con profitto”.
Il Tar decide di ammettere il giovane all’esame di maturità con riserva, decidendo poi nel merito che il diploma conseguito dallo studente è valido a tutti gli effetti.