Chieti. Nella mattinata di sabato 5 giugno, all’interno Caserma REBEGGIANI di Chieti, sede del Centro Nazionale Amministrativo dell’’Arma, i Carabinieri d’Abruzzo e del Molise hanno celebrato, con una ridotta rappresentanza di militari e delegati dei reparti presenti nel capoluogo, il loro 207° Annuale di Fondazione.
L’Arma dei Carabinieri nasce il 13 Luglio 1814 con le “Regie Patenti” del Re Vittorio Emanuele I che, nella riorganizzazione del Regno di Sardegna, decide di costituire un corpo di militari scelti “per buona condotta e saviezza” al fine di assicurare, la difesa dello Stato, la tutela della pubblica tranquillità e l’osservanza delle leggi. La presenza dei carabinieri in queste terre è molto antica. Dopo l’Unità d’Italia, il 24 gennaio 1861 viene costituita da Re Vittorio Emanuele II l’8° Legione Carabinieri di Chieti, articolata su 2 Divisioni, Chieti e L’Aquila, 4 quattro Compagnie, 5 Luogotenenze e ben 89 Stazioni, composte da carabinieri a piedi ed a cavallo. L’Ottava Legione viene soppressa nel 1868 e ricostituita, sempre a Chieti, nel 1919, subito dopo il primo conflitto mondiale. Soppressa di nuovo nel 1927, verrà definitivamente istituita l’11 Giugno 1944 e destinata ad occupare l’attuale sede di Via Madonna degli Angeli.
Nei primi anni di vita della Legione di Chieti cadono in operazioni di contrasto al brigantaggio 4 carabinieri: Cosimo Degli Innocenti della Stazione di Scanno, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, Giuseppe De Angelis della Stazione di Guardiagrele, decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, Settimio Matteini della Stazione di San Buono e il Vice Brigadiere Eusebio Crivelli della Stazione di Pescocostanzo; ma in queste terre ha prestato servizio anche un’eminente figura per la storia dell’Arma, il Col. Chiaffredo Bergia.
Il 12 settembre 1943 nell’ambito delle attività militari connesse all’operazione Quercia per la liberazione da parte dei tedeschi di Mussolini, imprigionato a Campo Imperatore, sul Gran Sasso, una colonna germanica si imbatte in una pattuglia di Carabinieri della Stazione di Assergi che, nell’intimare loro di abbassare le armi ed indentificarsi, vengono raggiunti dalle raffiche delle mitragliatrici. Nell’azione muore il giovane Carabiniere Giovanni Natale e la Guardia Forestale Pasquale Vitocco.
– al Colonnello Salvatore FALVO, Dirigente il Servizio Sanitario Legionale, poiché, designato ufficiale UCR responsabile dell’operazione IGEA per conto dell’Arma dei Carabinieri, operava l’allestimento, la direzione ed il coordinamento delle attività dei siti DTD dislocati nell’ambito della regione Abruzzo, evidenziando straordinarie doti organizzative di comando e controllo in teatro operativo nazionale caratterizzato da elevatissimo rischio epidemiologico.
– al Ten. Colonnello Luciano ANDRIULLI, Comandante il Reparto Comando del Centro Nazionale Amministrativo, per aver operato con straordinaria competenza ed altissima efficacia, contribuendo significativamente al conseguimento degli obbiettivi, quale Provost Marshal e Advisor Training Leader Carabinieri nell’ambito dello Stability Policing della Missione Bilaterale di Supporto in Niger (MISIN).
– al Ten. Colonnello Annamaria ANGELOZZI, Comandante il NIPAAF Pescara, per l’applicazione e l’impegno professionale dimostrati in occasione dell’operazione di polizia giudiziaria denominata “Il Vate” che ha messo in luce un funzionale sistema corruttivo attraverso cui venivano assegnati, dietro il pagamento di tangenti, fondi per l’organizzazione della manifestazione in occasione dei 150 anni della nascita del poeta G. D’Annunzio.
– al Ten. Colonnello Margherita CRETELLA, Comandante il NIPAAF Campobasso, per l’applicazione e l’impegno professionale dimostrati nello svolgimento di attività di polizia giudiziaria e controllo del territorio a seguito dell’esplosione verificatasi in una ex fabbrica di fuochi pirotecnici.
– al V. Brig. Peppino CICCHINI, addetto al N.O.R. – Aliquota Radiomobile della Compagnia CC di Ortona (CH) e al Carabiniere Simona RUGGI, addetta alla Stazione CC di Ortona, per aver prestato i primi soccorsi ad un collega colpito da improvviso e grave malore, riuscendo a ripristinare le funzioni vitali ormai compromesse attraverso manovre di rianimazione fino all’intervento dei sanitari che si complimentavano per l’operato svolto.