Decisione presa anche dopo la manifestazione contraria che nell’aprile 2013 vide sfilare a Pescara oltre 40mila persone (CLICCA E GUARDA IL VIDEO E LO SPECIALE OMBRINA MARE 2).
Secondo la multinazionale che si è appellata al tribunale amministrativo il provvedimento contraddiceva “la decisione precedentemente assunta” sempre dal Ministero “senza che sia intervenuto alcun elemento nuovo, di carattere progettuale, normativo o riguardante il contesto ambientale, a giustificare tale decisione”.
Al ricorso della multinazionale si era associata anche Confindustria Abruzzo. A difendere i comuni abruzzesi della costa teatina gli avvocati Claudio e Matteo Di Tonno.
Adesso la Medoil potrà presentare un ricorso al Consiglio di Stato ed appare scontato che lo farà. A luglio 2013 in seguito ad un fiume di polemiche e rivelazioni il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare aveva chiesto di avviare la procedura Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) prima del rilascio del decreto di Via (Valutazione d’Impatto Ambientale).