“E’ stata anche confermata la disponibilità di una parte dei soldi necessari per la realizzazione della struttura – sottolinea il manager – come pure l’assenza di vincoli nella programmazione, che quindi rendono concreta la possibilità di costruire un ospedale da 300 posti letto. Le fonti ministeriali, quindi, hanno rassicurato il sindaco sulla veridicità di quanto abbiamo cercato di chiarire da diverse settimane”.
“E’ altresì chiaro – prosegue il direttore generale – che per avviare l’opera occorrono risorse aggiuntive da reperire attraverso formule di autofinanziamento che prevedano anche la dismissione del patrimonio immobiliare. E’ importante, ora, individuare un sito congruo per un ospedale di valenza comprensoriale, proiettato verso le aree interne, in modo da esprimere un’offerta assistenziale complementare a quella di Atessa e garantire un’assistenza adeguata ai cittadini del Sangro-Aventino che in passato gravitavano su Casoli. Non è in ballo, quindi, una piccola struttura sanitaria riservata ai soli residenti nel centro storico di Lanciano, ma un moderno ospedale di dimensioni medio-grandi che può diventare un riferimento importante per un’ampia parte della provincia di Chieti. Per questa ragione il sindaco di Lanciano deve comprendere l’importanza di discutere e condividere le scelte con il sindaco di Atessa e con gli altri sindaci”.
Proprio a ribadire la massima disponibilità e collaborazione con le altre istituzioni, nei giorni scorsi Zavattaro aveva revocato una riunione con tutti i sindaci interessati, accogliendo una richiesta in tal senso del sindaco di Lanciano, il quale chiedeva di poter interpellare il Ministero prima di partecipare all’incontro. Ora che dubbi ed equivoci sono stati definitivamente chiariti, il manager convocherà quindi un nuovo incontro con tutti i sindaci per arrivare insieme a una decisione condivisa. “A questo punto – conclude Zavattaro – auspico, nell’interesse dei cittadini di Lanciano e delle altre aree della Frentania e del Sangro-Aventino, che tutte le parti interessate abbandonino tatticismi, veti incrociati e punti di vista decisamente miopi sul problema, per realizzare in tempi rapidi un ospedale all’altezza dei bisogni espressi dal territorio”.
Francesco Rapino