Chieti. Questa mattina è stato presentato il censimento delle criticità della viabilità della provincia di Chieti dopo gli eventi meteo avvenuti nei giorni 25-26 febbraio e 4-5- e 6 marzo.
Un patrimonio viario in grave difficoltà quello della Provincia di Chieti, 19 le ordinanze di chiusura delle strade più a rischio e 26 le ordinanze di senso unico alternato. Tante le risorse necessarie per affrontare le principali esigenze d’interventi per il ripristino delle condizioni di sicurezza lungo le strade provinciali: 359.855,27 euro sono state già spese per interventi urgenti di ripulitura della carreggiata stradale da fango e detriti, cadute di alberi, ostruzione di cunette laterali.
Il fabbisogno economico per il ripristino delle strutture ed infrastrutture danneggiate nelle settimane scorse è ben più importante,ammonta complessivamente a 33,915 milioni.
“Questo inverno ci sta mettendo a dura prova – ha detto il vicepresidente della Provincia di Chieti, Antonio Tamburrino – in questi ultimi due mesi abbiamo avuto un’abbondante nevicata di fine anno ed il 5-6 marzo c’è stata un’ampia nevicata nelle zone interne e delle piogge a catinelle a ridosso della costa. Questi sono danni derivanti dal cambiamento climatico e dalla cattiva manutenzione delle strade e non solo. Ringrazio il Settore e tutto l’Ente, si è lavorato dalla mattina alla sera, nel giorno più critico sono tornato a casa dopo 4 ore e mezza di viaggio, è stata un’esperienza interminabile. Siamo riusciti a far fronte a questa emergenza, è una serie di atti volti a non far aggravare la situazione. Se il Governo ha deciso di smantellare le Province, il Padre Eterno ha deciso di smantellare la viabilità delle strade provinciali. Ringrazio le numerose imprese che si sono messe a disposizione. Tutto il territorio è interessato dagli smottamenti, non dipende dalle strade, a parte qualche caso, perché quello che sta succedendo va oltre la manutenzione ordinaria. Dobbiamo dare ai nostri tecnici almeno la possibilità di dormire perché si sta lavorando 24 ore su 24. Speriamo di trovare i fondi giusti e che le Province tornino a fare da tramite tra i Comuni e la Regione”.
Francesco Rapino