Crollo delle nascite: ora in Abruzzo è allarme giovani

L’Abruzzo vive una drammatica emergenza demografica, nascono sempre meno bambini, le culle restano vuote e aumentano le difficoltà per sostenere le famiglie

Negli ultimi 100 anni la popolazione mondiale è quadruplicata passando dai 2 miliardi del 1925 agli 8,2 miliardi del 2024. Una crescita accelerata dal drastico calo della mortalità infantile, dai progressi medico-sanitari e dall’aumento dell’aspettativa di vita globale che ha raggiunto una media di 73,3 anni. Secondo questi dati ci sarebbe da attendere un ulteriore aumento nei prossimi decenni, ma invece le cose non sono proprio così, soprattutto in alcuni paesi più industrializzati. Italia in testa.

Dati
Crollo delle nascite: ora in Abruzzo è allarme giovani – Abruzzocityrumors.it

L’analisi dei numeri relativi all’anno appena trascorso infatti fa segnare una netta inversione di tendenza. Il calo delle nascite in Italia ha stabilito un nuovo record nel 2024, con una diminuzione del 34% dal 2008 al 2023. Ecco perchè l’Italia si conferma tra i Paesi con il più basso tasso di nascite in Europa, che si differenzia comunque da regione a regione.

LEGGI ANCHE: Roccaraso deserta e non per la paura dei controlli: la neve tradisce i pochi turisti

Una preoccupante tendenza

Le culle sono sempre più vuote. In Italia, se il 2023 aveva già fatto registrare un record al ribasso per le nascite, nel 2024 sono venuti al mondo ancora meno bambini. In base ai dati provvisori indicati dall’Istat nel report sulla natalità e la fecondità ci sono state 4600 nascite in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Una tendenza che va avanti da alcuni anni e che ha portato come conseguenza naturale a un calo anche nella fascia delle nuove generazioni.

Abruzzo
Una preoccupante tendenza – Abruzzocityrumors.it

L’ultimo rapporto della CGIA di Mestre, che legge la crisi demografica in rapporto alla denatalità, ha sottolineato come la Regione Abruzzo sia una delle più colpite nella fascia tra i 15 e i 34 anni d’età, con un brusco calo di circa 40mila giovani in meno rispetto a soli dieci anni fa, pari a una diminuzione del 13,8% rispetto al 2014. Il calo più evidente si è verificato nella provincia aquilana, dove le nascite sono crollate a livelli preoccupanti, ma anche nelle altre provincie della regione, ChietiPescara e Teramo la tendenza è la stessa e si registrano andamenti negativi.

LEGGI ANCHE: Turismo da record in Abruzzo: i dati parlano chiaro

Abruzzo regione più colpita

Lo studio rivela come ovviamente questa sia una tendenza europea che non riguarda solo l’Italia, ma coinvolge anche altri paesi. La situazione italiana è più grave rispetto ai principali competitor economici, la Spagna ad esempio ha registrato un calo del 2,8%, la Francia e la Germania hanno visto una leggera crescita della popolazione giovanile, rispettivamente dello 0,1% e dell’1,7%. I Paesi Bassi, addirittura, hanno registrato un aumento del 10,4%​. Resta però preoccupante la situazione in Abruzzo, dove si è passati da 25.091 nascite nel 1943 a solo 7.578 nel 2023.

Studio allarmante
Abruzzo regione più colpita – Abruzzocityrumors.it

Le altre province rispecchiano lo stesso trend negativo, a Chieti le nascite sono calate da 7.844 a 2.176, a L’Aquila da 7.368 a 1.673, a Pescara da 4.235 a 1.831, e infine a Teramo da 5.644 a 1.898. Il risultato complessivo è un inverno demografico che sembra sempre più avvicinarsi al concetto di deserto demografico, con la paura che l’Abruzzo non riesca a sostenere adeguatamente la crescita della sua popolazione nei prossimi decenni. Una tendenza che assume connotati sempre più preoccupanti, e all’orizzonte non si intravede una soluzione da adottare a breve.

Gestione cookie