Carabiniere abruzzese ucciso, indagini chiuse: coinvolti quattro ex Br

Possibile svolta nelle indagini sulla morte di Giovanni D’Alfonso, il carabiniere abruzzese ucciso nell’alessandrino il 5 giugno 1975. Sono coinvolti quattro ex Br.

La Procura di Torino ha chiuso le indagini sull’omicidio di Giovanni D’Alfonso, il carabiniere di Penne ucciso ormai quasi 50 anni fa in provincia di Alessandria. Gli approfondimenti sono stati richiesti dalla famiglia tramite un esposto del figlio di D’Alfonso. L’uomo, infatti, ha inviato gli inquirenti ad indagare sulla presenza di un brigatista non indentificato.

Carabiniere ucciso in Piemonte
Svolta nelle indagini sul carabiniere ucciso in Abruzzo – abruzzo.cityrumors.it – foto Pixbay

L’inchiesta si è concentrata principalmente su quattro ex esponenti delle Brigate Rosse. Stiamo parlando dei capi storici Curcio Moretti e dei militanti Zuffada e Azzolini. In particolare, i sospetti si sono concentrati su quest’ultimo. Ora l’indagine è stata chiusa e passa tutto nelle mani dei pm, chiamati a decidere se riaprire o no la vicenda.

Come è morto Giovanni D’Alfonso

Carabiniere ucciso in Piemonte
Ecco cosa è successo realmente in Piemonte – abruzzo.cityrumors.it – foto Pixbay

Ma come è morto Giovanni D’Alfonso? L’appuntamento dei carabinieri, originario di Penne, intervenne insieme ai dei suoi colleghi alla Cascina Spiotta, in provincia di Alessandra. L’operazione fu ordinata per liberare Vittorio Vallarino Gancia, l’imprenditore vinicolo rapito il giorno prima.

Durante il blitz, però, ci fu una sparatoria tra gli stessi brigatisti e i militari. Ad avere la peggio è stato proprio il militare di Penne. Ora la possibile svolta nelle indagini grazie all’esposto del figlio. Vedremo se nelle prossime settimane il pm deciderà di aprire ancora l’inchiesta oppure le novità emerse non consentiranno di arrivare ad un esito diverso rispetto a quanto successo diversi anni fa.

Giovanni D’Alfonso è uno dei simboli dell’Abruzzo

Giovanni D’Alfonso è comunque uno dei simboli dell’Abruzzo. L’appuntato, infatti, è stato insignito della medaglia d’oro di vittima del terrorismo oltre che di quella d’argento al Valor militare alla memoria nel 28 aprile 1976.

Inoltre, si è deciso di intitolare al carabiniere anche la Stazione di San Valentino in Abruzzo Citeriore. Un vero e proprio simbolo, quindi, per una regione, che ora spera di riuscire ad avere delle buone notizie dall’inchiesta. Nelle prossime settimane ne sapremo di più, ma la svolta sembra essere davvero vicina.

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