A dire il vero è il secondo avvistamento nelle ultime settimane quello raccontato da Alfredo Malavolta, titolare dell’omonima tartufaia a Civitella e da Marcello Procaccini, appassionati avvistatori di specie selvatiche.
L’albinismo è una malattia rara ben studiata nella specie umana ma poco conosciuta nel mondo animale ancor di più tra i selvatici per problematiche legate all’avvistamento. E’ una mancanza di melanina (proteina che pigmenta la pelle, in questo caso il manto marrone del capriolo), la quale non viene prodotta per una combinazione genetica unica ed irripetibile. Il capriolo femmina in questione infatti ha completamente il mantello color niveo ma la prole risulta pigmentata a tutti gli effetti.
Grazie al lavoro di avvistamento di Alfredo Malavolta, titolare dell’omonima tartufaia a Civitella e Marcello Procaccini, entrambi appassionati avvistatori di selvatici, hanno potuto immortalare con un breve video dove si vede chiaramente l’ungulato brucare nei boschi a Civitella del Tronto. Ne è seguita un’enorme curiosità che ha rievocato miti e leggende. Alcuni annoverano tradizioni anglosassoni: il mammifero dal colore candido accompagnava i trapassati nell’aldilà. Altri lo paragonano ad un unicorno, animale simile ad un cavallo bianco di bassa statura (a rappresentare l’umiltà) ma invincibile.
Simbolo di nobiltà e purezza, era provvisto di un solo lungo corno in mezzo alla fronte a simboleggiare la penetrazione del divino nella creatura. A distanza di due mesi dal primo avvistamento del capriolo bianco Alfredo e Marcello gli hanno dato il nome di “ Bianchina “ i, e ripassata nel sentiero dove Alfredo ha fatto il primo avvistamento ed ha notato che l’animale di esemplare femmina è in dolce attesa.
Sperando di salvaguardare e fare nuovi avvistamenti di Bianchina o altri animali con ausilio delle nostre fototrappole con la normativa e tutela sulla privacy dei luoghi e persone.