C’era grande attesa per il cosiddetto decreto bollette che il consiglio dei ministri avrebbe dovuto varare come aiuto economico per famiglie e imprese contro il caro-energia
Questa misura straordinaria del governo Meloni doveva rappresentare un intervento strategico delle istituzioni per rispondere all’emergenza energetica che sta colpendo il paese e di conseguenza tutti gli italiani. Con l’aumento dei costi dell’energia, il governo ha pensato di adottare misure di sostegno proprio per famiglie e imprese, cercando di alleviare l’impatto economico delle bollette di luce e gas degli italiani.
Negli ultimi anni, il costo dell’energia in Italia ha registrato un’impennata significativa. Secondo un’analisi basata sui dati Eurostat, nel 2023 gli italiani hanno pagato in media oltre 960 euro all’anno per la bolletta elettrica, una cifra superiore del 23% rispetto alla media dell’Unione Europea. Questo dato colloca l’Italia tra i Paesi con le tariffe più alte, superata solo da Germania, Irlanda, Belgio e Danimarca.
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Prosegue purtroppo senza sosta l’aumento del prezzo del gas in Europa. Una fiammata al rialzo che non accenna a rallentare, una volta a causa della guerra tra Ucraina e Russia, un’altra per la crisi in Medio Oriente, ma alla fine a rimetterci sono sempre i cittadini italiani e dell’Europa intera che vedono i prezzi delle bollette energetiche crescere mese dopo mese. Un problema enorme che ha pesanti ripercussioni non soltanto per le tasche degli italiani, ma anche degli importanti risvolti economici per l’impatto che queste hanno anche sulle aziende italiane e quindi sull’economia tutta del nostro paese.
Nell’ultimo anno soltanto Germania, Irlanda, Belgio e Danimarca hanno mediamente il costo della bolletta dell’energia più caro del nostro. Ecco perchè il governo Meloni si stava preparando a introdurre il Decreto Bollette 2025, un provvedimento che doveva puntare a sostenere le famiglie italiane contro il caro energia. Tra le novità più importanti c’era grande attesa per l’innalzamento della soglia ISEE per accedere al cosiddetto Bonus sociale, che doveva passare da 9.530 euro a 15.000 euro. Una modifica che consentiva di ampliare il numero di beneficiari, passando da circa sette milioni a oltre dieci milioni di cittadini.
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Il consiglio dei ministri di domani mattina, che avrebbe dovuto varare proprio gli aiuti a famiglie e imprese contro il caro-energia, è stato rinviato a venerdì e con esso anche il sostegno economico che doveva essere varato. Il provvedimento non sarebbe ancora pronto a causa di difficoltà legate alla copertura finanziaria e alla necessità di rivedere alcune disposizioni in contrasto con il Pnrr e sarebbe stata la stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, a giudicare “non soddisfacente” la bozza preparata dalle amministrazioni per affrontare il caro-energia.
Per questo motivo, avrebbe chiesto di approfondire ulteriori misure e deciso quindi di rinviare il tutto al prossimo Cdm di fine settimana. Questo anche perchè l’obiettivo della presidente del Consiglio sarebbe quello di fornire misure più efficaci a famiglie e imprese, con particolare attenzione ai soggetti più vulnerabili. Soprattutto a non convincere del tutto la premier sarebbero sia le modalità di intervento a sostegno delle imprese sia l’estensione del bonus sociale, lo sconto rivolto alle famiglie con Isee non superiore a 9.530 euro, in caso di nucleo con tre figli, o fino a un limite massimo di 20mila euro in presenza di almeno quattro figli.