Una bambina di soli 9 anni ha rischiato di perdere la vita per un disturbo alimentare, i social le hanno salvato la vita
L’ARFID è un noto disturbo alimentare che presenta una svariata serie di sintomi non sempre riconoscibili. Noto anche come Avoidant Restrictive Food Intake Disorder, viene definito dalla Cleveland Clinic, situata negli Stati Uniti, come una condizione che limita l’assunzione di cibo in una persona.
I sintomi principali sono due: un’intensa paura e ansia costante nei confronti di tutto ciò che può essere definito cibo. Questo è dovuto a un rigetto di quelle che sono le caratteristiche principali del cibo, individuabili in odore, sapore e consistenza e non solo, oppure di tutto ciò che corrisponde tutte le conseguenze del consumo, tra le quali il soffocamento.
Questi fattori, inevitabilmente, portano a una limitazione nel mangiare e quindi nel nutrirsi. Tutto questo ha una sola conseguenza: un chiaro rigetto per il cibo che alla lunga diventa un problema concreto da affrontare, un problema di salute che rischia di mettere a repentaglio la propria vita.
Un caso che può essere preso ad esempio è quello di Hannah, una bambina di 9 anni originaria di Los Angeles e che soffre proprio di ARFID. La sua storia è stata raccontata dalla stessa piccola e da sua madre Michelle, che hanno spiegato il suo percorso e del quale rendono note le tappe anche sulla loro pagina Instagram da quasi di 2 milioni di follower.
Michelle ha raccontato che Hannah, la più piccola dei suoi tre figli, da piccola era una “mangiatrice provetta“. Questo fino a quando non le hanno fatto assaggiare i cibi solidi, a quel punto qualcosa è cambiato: “Ha iniziato a protestare, sputava il cibo, me lo faceva cadere dalle mani o girava la testa dall’altra parte”.
Se questi, però, potevano essere considerati degli atteggiamenti abbastanza comuni tra i bambini, quando però a 3 anni di età si è trovata a vedersi rifiutare anche quei cibi che precedentemente, invece mangiava: “È stato molto frustrante per noi perché lei era già molto limitata su cosa era disposta a mangiare” ha detto ancora Michelle.
Eppure, nonostante questi problemi per i medici la situazione non era grave. Questo fino al peggioramento nel 2020, quando la famiglia è stata costretta a limitare ulteriormente il cibo: “È stata una grande lotta convincerla a mangiare qualsiasi cosa”. A quel punto i medici hanno deciso di sottoporla a dei test per anni, davanti a un continuo peggiorare delle sue condizioni.
Questo fino alle prime parole di resa di Hannah. A cambiare la sua vita sono stati i video sui social, la scelta della madre di esporla a tutto quell’affetto ricevuto che gli hanno dato forza di seguire un percorso che le ha salvato la vita.