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Cronaca

Abruzzo o Abruzzi: il mistero del nome mai risolto

Una regione con una storia antica che si porta dietro anche un alone misterioso sul nome, una volta al plurale oggi al singolare

Una delle regioni più apprezzate della Penisola, ricca di storia e capace di attirare migliaia di turisti in ogni periodo dell’anno. La regione Abruzzo è una delle zone che offrono i panorami più diversi che possono così soddisfare qualsiasi esigenza, dal mare alle montagne più alte, alle città d’arte fino alla vallate dove riscoprire i piaceri della terra e dove il tempo sembra essersi fermato.

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L’Abruzzo è una terra in cui si riesce a respirare storia e cultura in ogni angolo, attraversando ogni insediamento, in ogni piccolo borgo medievale in cui ogni vicolo ha conosciuto il passaggio di chissà quale momento della storia della penisola, di chissà quali personaggi. Qualunque elemento dell’Abruzzo racconta un passato che ci riporta a momenti della storia italiana, dove poter riscoprire qualcosa di noi. Tutto cambia, tutto si evolve, ma l’Abruzzo ci riporta sistematicamente indietro nel tempo, anche all’origine del suo nome.

Una terra tra il mare e la montagna

Prima dell’arrivo dei romani la terra che si estendeva dagli appennini centrali al mare era abitata da una grande pluralità di popoli e tribù. I Marsi e i Sanniti ad esempio vivevano nelle odierne aree di Molise, Abruzzo, Campania e in alcune parti di Lazio, Basilicata e Puglia, un tempo definite nell’insieme regione storica del Sannio.

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Con l’avvento della civiltà romana il territorio andò sotto l’influenza politica di Roma e soltanto a quel punto le varie tribù e i vari popoli di quelle terre si unirono proprio per combattere i romani e conquistarsi una certa indipendenza. Anche nel Medioevo quella porzione di terra è stata abitata da realtà diverse tanto da essere suddivisa in più regioni: Abruzzo Citeriore (l’attuale provincia di Chieti) e Abruzzo Ulteriore che comprendeva quelle attuali di Pescara e Teramo.

La particolarità dell’origine del nome

Questa divisione rimarrà fissata fino all’11 gennaio 1927, quando venne istituita la provincia di Pescara, con territori presi da tutte e tre le province allora esistenti. Ma questa continua insistenza di più popoli, queste suddivisioni in tante zone diverse, l’esistenza di dialetti e tradizioni diverse all’interno dello stesso territorio hanno accentuato la molteplicità percepita dell’Abruzzo. Ecco perchè si è arrivati, nel lessico comune, a utilizzare un nome coniugato al plurale, “Abruzzi”, una formula conservata anche nell’art.131 della Costituzione Italiana.

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In pratica questa suddivisione amministrativa ha favorito l’utilizzo del plurale “Abruzzi” per indicare l’intera regione, come se si trattasse di un insieme di zone distinte. E’ emblematico che l’origine del nome al plurale abbia anche inciso nel nome di alcuni popolari comuni della regione come Roseto degli Abruzzi o Tione degli Abruzzi. Quando nel 1963 una legge Costituzionale sancì la separazione ufficiale del Molise dall’Abruzzo si cominciò a parlare di Abruzzo, al singolare per indicare la nuova regione che aveva cominciato a camminare da sola. 

Mauro Simoncelli

Romano di nascita, giornalista, scrittore, appassionato di sport e non solo. Mi piace informarmi e informare su tutto ciò che accade intorno a noi. Da sempre collaboro con giornali e tv e mi arricchisco attraverso il contatto quotidiano della radio. Oggi scelgo l’informazione quotidiana a tutto campo con passione e determinazione.