Ne dà notizia il Forum Abruzzese dei Movimenti dell’Acqua, che ricorda che si tratta di un progetto presentato nel 2009 che è potuto andare avanti nonostante l’introduzione con il decreto Prestigiacomo del 2010 del divieto di estrazione nelle 12 miglia.
“Infatti – spiega una nota – grazie al famigerato decreto Passera del 2012 i procedimenti in essere sono stati “salvati”. Lo stesso è avvenuto con Ombrina. In entrambi i casi, però, gli uffici ministeriali si sono ben guardati dal chiudere immediatamente i procedimenti non appena entrato in vigore il decreto Prestigiacomo; guarda caso di lì ad un anno è arrivato il salvagente del decreto Passera votato in maniera bipartisan. Per il Forum Abruzzese dei Movimenti dell’Acqua è inaccettabile che si autorizzi all’ulteriore sfruttamento del territorio e del mare una multinazionale che in Abruzzo da anni dovrebbe bonificare e mettere in sicurezza Bussi e che ricorre anche al TAR (perdendo) rispetto alle ingiunzioni del Ministero dell’Ambiente per il risanamento delle discariche e dei terreni inquinati. Ricordiamo che le sostanze tossiche di Bussi continuano ad arrivare in quel mare dove oggi Edison potrà (forse) trivellare i suoi nuovi pozzi”.
Ora il Ministero sta predisponendo il Decreto interministeriale di conclusione positiva della procedura di compatibilità ambientale. “Riteniamo – continua dunque il Forum – che vi siano i margini per un intervento da parte della regione anche in questa fase, considerati i dubbi che riguardano l’iter procedurale seguito, anche per quanto riguarda la mancata ripubblicazione degli atti per le osservazioni. Infatti la documentazione progettuale risulta essere stata integrata nel 2012 e la stessa richiesta di A.I.A. con i relativi elaborati è stata avviata il 24/12/2012. In considerazione della sentenza del TAR Lazio su Ombrina con relativa ripubblicazione di tutti i documenti per le osservazioni (in scadenza proprio domani), questi aspetti sono come minimo da approfondire. In ogni caso il Forum chiede che la Regione e gli enti locali, in caso di adozione del Decreto, si impegnino per presentare un ricorso al TAR”.