E’ la prima volta che una ricercatrice abruzzese si aggiudica questo prestigiosissimo premio nazionale, premio molto competitivo, che seleziona solo cinque vincitrici su oltre 300 domande.
Il tema della ricerca condotta dalla dottoressa Marcovecchio riguarda le “varianti geniche associate all’obesità in una popolazione di bambini ed adolescenti e caratterizzazione metabolica dei bambini portatori di genotipi di rischio”.
L’obiettivo dello studio è dunque valutare se varianti geniche si associno in maniera diversa con il BMI durante l’infanzia e l’adolescenza e se influenzino lo sviluppo di complicanze metaboliche.
Un tema di grande attualità nel mondo occidentale considerando che, come sottolinea la studiosa, “in Italia circa il 23% dei bambini è in sovrappeso e l’11% è obeso, dati che confermano quanto l’obesità sia una frequente patologia cronica in età pediatrica, la cui incidenza è in continuo aumento. L’obesità nel bambino – continua Loredana Marcovecchio – è una condizione ugualmente grave rispetto all’obesità nell’adulto, dato che complicanze cardio-metaboliche legate all’eccesso ponderale sono presenti già in epoche precoci”.