A confronto, di fronte ad una platea composta da professionisti, esperti dei settori delle politiche energetiche, della certificazione, del buon costruire, perché la casa che risparmia energia è anche una casa di ottima qualità edilizia, spesso realizzata con materiali biocompatibili, a bassissimo impatto ambientale. Le abitazioni abruzzesi, ha detto la responsabile del settore energia della Regione Abruzzo, Iris Flacco, devono essere realizzate almeno con la classe B per centrare gli obiettivi di Kyoto e quello del piano energetico 20.20.20 che prevede entro il 2020 l’abbattimento di almeno il 20 per cento dei cosiddetti gas serra, ritenuti responsabili del surriscaldamento terrestre. Fondamentale diventa la certificazione energetica degli edifici, ha sottolineato Domenico Prisinzano, esperto dell’Enea, l’Ente Nazionale che studia le nuove tecnologie legate all’ambiente. Certificazione energetica che passa anche attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente, con il concorso nazionale RI.U.SO. ha ribadito Alessandro Marata, del Consiglio Nazionale degli Architetti, che ha patrocinato l’iniziativa. Un secco no al consumo di nuovo suolo è venuto poi da Angelo Di Matteo, Presidente di Legambiente Abruzzo che ha detto invece di voler puntare sull’efficientamento energetico del patrimonio edilizio esistente. Di Matteo ha presentato una radiografia delle case in Abruzzo, realizzata dall’associazione ambientalista, dalla quale è emerso che alcune nuove costruzioni del progetto Case de L’Aquila non risponderebbero ai criteri energetici richiesti. Anche le pubbliche amministrazioni possono fare molto per l’efficienza energetica degli edifici, ha sottolineato il dirigente della Provincia di Chieti Giancarlo Moca, sottolineando il progetto Elena, portato avanti con l’Alesa, l’agenzia provinciale che ha organizzato SustExpo. Tra i casi portati ad esempio il recupero di alcune scuole di competenza della Provincia. Le associazioni Casalcima, Chapter Abruzzo-Gbc Italia e Aceer Abruzzo hanno sottolineato l’importanza della certificazione energetica degli edifici ed i ruoli svolti da figure come l’Energy Manager o le politiche di Green Building, fino alla “casa passiva”, che in pratica produce energia invece di consumarla. Un obiettivo possibile che potrà essere alla portata di molti, abbattendo i costi di realizzazione. I rappresentanti degli ordini professionali hanno poi ribadito che l’efficientamento energetico può rappresentare una importante possibilità di lavoro per le rispettive categorie, ma hanno anche contestato la politica al ribasso dei prezzi, con certificazioni rilasciate per poche decine di euro.