L’allarme scattato al numero di pronto intervento dell’Arma ha messo in movimento una pattuglia di Carabinieri che però, giunta sul posto, non ha trovato nessuno. In realtà, come accertato successivamente dai militari, poco prima del loro arrivo, quattro uomini, per motivi ancora in corso di accertamento, erano venuti alle mani e due di loro, padre e figlio rispettivamente di 43 e 23 anni, erano dovuti ricorrere alle cure mediche presso l’ospedale di Pescara. Subito dopo l’aggressione gli altri due uomini che avevano partecipato alla lite, B.T. 39enne di Francavilla al Mare e M.R. polacco suo coetaneo, entrambi noti alle forze dell’ordine, approfittando dell’assenza da casa dei loro rivali, erano entrati nell’abitazione di padre e figlio e oltre a rubare vari oggetti in oro avevano dato fuoco al portone d’ingresso della casa e ad un furgone Fiat Iveco in uso alla famiglia. Il caso ha voluto che l’altro figlio della vittima, rincasando, ha visto i due malviventi uscire dalla sua abitazione ed ha chiamato il 112. La pattuglia dell’Arma che poco prima era intervenuta, è tornata nuovamente sul posto ma questa volta, dopo aver ricostruito la vicenda nel dettaglio, è riuscita a rintracciare i due responsabili che sono stati arrestati con le accuse di incendio doloso, furto in abitazione e lesioni personali. Le fiamme che hanno distrutto completamente il veicolo e in parte il portone dell’abitazione, sono state domate dai vigili del fuoco e dai militari intervenuti. Al 23enne i medici del pronto soccorso dell’ospedale di Pescara hanno riscontrato alcune contusioni. B.T. e M.R. sono stati associati al carcere di Chieti.