Così in una nota la Costituente della Costa Teatina che aggiunge: “Vogliamo l’istituzione del Parco perché desideriamo che tutti e tutte possano vedere, in futuro, questa terra più bella di quanto non sia già, perché il Parco non protegge solo le farfalle, ma anche il territorio tutto dalla petrolizzazione, ed è quindi uno strumento ulteriore per dire NO ad Ombrina Mare 2 e ad eventuali future concessioni. Lo vogliamo anche perché desideriamo che i centri storici vengano ristrutturati, che si faccia un censimento per le case sfitte o disabitate, per poi connetterle e parlare di Albergo Diffuso, frenando la cementificazione selvaggia. Chiedere il Parco vuol dire infine schierarsi per forza di cose dalla parte di chi grida no al Resort e no al Porto Turistico, ultimo triste capitolo che avrà sicuramente, se realizzato, un forte impatto negativo, così come è stato progettato: infatti il progetto preliminare comprende anche opere a terra, come parchi residenziali, oltre ai 360 posti barca. Allo stesso tempo non vogliamo che il Parco della Costa Teatina diventi l’ennesimo carrozzone istituzionale, ma pretendiamo che la sua gestione passi attraverso la democrazia diretta, che la parola dei cittadini e delle cittadine incida nelle scelte dell’ente”.