La frode “carosello”, così è stata ribattezzata, è molto diffusa ma anche molto “attenzionata” nel nostro Paese e consiste in una particolare tipologia di reato fiscale, che permette a chi lo commette, prevalentemente concessionari, di proporre sul mercato auto importate dall’estero, di piccola, media e grossa cilindrata a prezzi vantaggiosi, eliminando ( solitamente a insaputa dell’acquirente) la componente aggiuntiva sul prezzo determinata dall’IVA. La più sfruttata è quella relativa agli scambi intracomunitari, cioè quella relativa alle vendite e gli acquisti di autoveicoli nei paesi Europei, in prevalenza Germania, Spagna e Belgio.
Il “trucco” che porta facilmente all’evasione fiscale (parziale o totale sull’IVA) è determinato dal fatto che in Europa non esiste una percentuale di IVA identica per ogni stato, in germania ad esempio è più bassa, ma soprattutto al fatto che gli scambi avvengono in regime di “Sospensione Iva” , cioè senza applicazione dell’imposta, come regolato dalla direttiva N° 388 della Comunità Europea che risale al 1977, una disciplina dell’imposta, finalizzata a non ostacolare il mercato e il libero scambio tra i paesi comunitari. Questa direttiva, che risale al 1977, è ancora oggi in vigore, e sebbene nel 1993 il Decreto legge 331, inserì il “regime transitorio” per gli scambi di vendita e acquisti comunitari, purtroppo tutto è rimasto invariato, ne consegue che qualunque veicolo venduto o acquistato è documentato esclusivamente da una semplice fattura nella quale viene riportato esclusivamente il prezzo del bene scambiato, al netto dell’ IVA. Chi pone in essere truffe finalizzate all’evasione fiscale, i cosiddetti “caroselli” è favorito da questo fattore, e spesso presenta veicoli a prezzi vantaggiosissimi rispetto a commercianti onesti e in regola, che vengono spesso danneggiati. In effetti se si confrontano i prezzi dei veicoli tra Italia e altri paesi europei, le differenze spesso sono minime, fatta eccezione dei veicoli fortemente sinistrati, ne deriva che quando vediamo veicoli “sottocosto” dobbiamo sempre diffidare, ma soprattutto accertarci che i documenti siano in regola e il commerciante riesca a fornirci le opportune garanzie.
Pierluigi Monaco